L'influenza aviaria sta facendo strage di contagi tra i cani: adesso anche l'uomo è a rischio?
Il virus H3N2, nel corso degli anni, ha dimostrato di essere in grado di adattarsi meglio alle cellule umane: adesso sta colpendo in modo massiccio le razze canine
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La nuova influenza che ha colpito i cani deriva proprio dall'influenza aviaria: adesso si teme il salto di specie verso l'uomo
Una nuova influenza canina rischia di fare strage di animali nei prossimi mesi. L'allarme arriva dalle autorità competenti e ha già messo in allerta i milioni di italiani che hanno a casa un cane. Preoccupano soprattutto le conclusioni a cui è giunto un recente studio condotto dalla China Agricultural University e pubblicato sulla rivista specializzata ‘eLife’ che ha proprio fatto il punto della situazione sulle insidie di questo virus.
Che rischio corrono i cani?
Si tratta del noto virus H3N2, praticamente lo stesso agente patogeno responsabile dell’influenza aviaria, che in questi ultimi anni ha infettato diverse specie di mammiferi facendo il temuto salto di specie che ha fatto temere anche per gli esseri umani. Il nuovo ceppo – come ha avuto modo di spiegare il portale money.it – è stato chiamato ‘dog flu’. Non si tratta di una variante che in realtà può mettere a rischio la vita dei nostri amici a quattro zampe, ma se riuscisse a fare il salto di specie verso l’uomo, potrebbe creare parecchie insidie.
I timori lanciati da una ricerca cinese
Il contagio da un mammifero all’altro, ormai avviene puntualmente dal 2006 e, secondo la ricerca cinese, il salto di specie verso l'uomo sarebbe ormai imminente. Non solo dai cani agli uomini, ma il timore è che possa trasmettersi anche da uomo a uomo. Gli esperti in questione hanno passato al setaccio circa 4mila esemplari canini colpiti dall’influenza. In questo modo è stato possibile studiare approfonditamente l’evoluzione del virus e capire come questo virus abbia avuto la capacità di replicarsi nei mammiferi con grande facilità. CONTINUA A LEGGERE…
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Che effetti avrebbe sull'uomo
Il virus H3N2, nel corso degli anni, ha dimostrato di essere in grado di adattarsi meglio alle cellule umane, aumentando in modo esponenziale il rischio di trasmissione. Ma cosa accadrebbe se si trasmettesse anche all'uomo? I pochi casi che sono stati registrati e che hanno evidenziato il salto di specie verso l'uomo hanno evidenziato sintomi che vanno dalla semplice infezione alle prime vie aeree fino ad arrivare a polmoniti gravi (e morte) nei soggetti più fragili.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.