Linfomi, ecco come riconoscere i sintomi e quando rivolgersi al medico

Linfomi, attenzione a questi sintomi, sono campanelli d'allarme da prendere in considerazione. Ecco quando chiamare il medico.

Linfomi, ecco come risconoscere i sintomi (Foto Wikipedia)
1 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Linfomi, ecco come riconoscere i sintomi e quando rivolgersi al medico

Non è semplice riconoscere i sintomi dei linfomi. Specie nella fase iniziale il linfoma può spesso essere asintomatico o presentare una sintomatologia non specifica come anche febbre e sudorazione notturna, spossatezza, perdita di peso, ecc, che non è facile diagnosticare. Di conseguenza è molto importante affidarsi rapidamente al proprio medico di famiglia e ricorrere ad approfondimenti per capire di cosa si tratta.

Il rischio da non correre

La sintomatologia può essere assente o ritardataria, quindi il rischio è quello di arrivare alla diagnosi di linfoma in uno stadio già avanzato di malattia. I sintomi possono essere estremamente variabili in relazione al tipo di organo che è coinvolto. Il linfoma non produce le metastasi tipiche di un tumore solido, quindi una diagnosi precoce è meno rilevante rispetto ad altre tipologie di cancro, ma è sempre importante prenderlo in tempo.

I sintomi e quando rivolgersi al medico

Quando compaiono insieme alcuni di questi sintomi ci si deve rivolgere al medico: ingrossamento di uno o più linfonodi superficiali, specie nel collo, nelle ascelle e nell’inguine (possono anche essere non dolenti). Confusione mentale, alterazioni della personalità, disturbi della parola, perdita della forza in uno o più arti, tosse, difficoltà di respiro, dolori toracici, mancanza di appetito, sensazione di precoce sazietà. Ci sono anche i sintomi sistemici, frequenti in forme aggressive di linfomi. Sono febbre, prurito generalizzato, sudorazione notturna, calo di peso.

CONTINUA A LEGGERE


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 2
2 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

Come comportarsi

Occorre tenere presenti questi sintomi come come campanelli d’allarme che devono essere verificati attraverso approfondimenti diagnostici. La prima figura professionale da consultare, dopo il medico di base, è il medico specialista, che può essere un ematologo, oncologo o chirurgo. Dopo eventuali esami del sangue o radiologici, per la diagnosi conclusiva di linfoma, la biopsia è sempre indispensabile poiché consente di stabilire con certezza il tipo di linfoma presente.

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 2



Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.