
L’Istituto Zooprofilattico all’attacco dei test sierologici: “Non sono attendibili…”. Tutti i dettagli
Decidere se sottoporsi alla terza dose del vaccino basandosi sugli esiti del test sierologico si sta dimostrando un grave errore. Ne è la prova la rapida diffusione della variante Omicron, che ormai sembra inarrestabile e sembra si stia diffondendo con una rapidità tre volte superiore alla precedente variante Delta. Ne sono sempre più convinti i ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che ormai da diverse settimane stanno lanciando l’appello a non fare affidamento ai risultati dei test sierologici per la conta degli anticorpi.
Le spiegazioni dei ricercatori
Come spiegato dal Dott. Francesco Bonfante, ricercatore presso l’omonimo istituto, i test a disposizione si basano su un modello di virus di 2 anni fa e quindi non prendono minimamente in considerazione le diverse mutazioni del virus avvenute dall’aprile 2020 fino ad oggi. Ciò in definitiva significa che solo i test in uso presso gli istituti specializzati in campo virologico sono in grado di stabilire con esatta certezza se una persona possiede o meno gli anticorpi per combattere il virus. Continuare a fare affidamento sui test sierologici sarebbe solo controproducente, andando a ritardare la somministrazione del booster.
La terza dose
Ricorrere alla terza dose sembrerebbe dunque l’unica arma a disposizione per fermare l’avanzata del covid, in particolare nella variante Omicron. Non solo, ma i ricercatori del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, per voce del professor Clementi, spiegano che ricorrendo al booster si va ad incrementare ulteriormente le proprie difese immunitarie e non importa il livello di anticorpi presente nel nostro organismo. Ragion per cui si ribadisce nuovamente l’importanza di farsi vaccinare. Non solo, ma in base alle nuove disposizioni provenienti dal comitato tecnico scientifico, l’intervallo di tempo tra la seconda dose e il richiamo con la terza dose si è ulteriormente ridotto da cinque mesi a quattro mesi.
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Il Greenpass
In conclusione, farsi vaccinare con tutte e tre le dosi, oltre ad essere l’unico modo per evitare le gravi conseguenze legate al covid, è anche l’unico modo per ottenere il cosiddetto greenpass rafforzato, ovvero quello che ci permette di poter accedere a ristoranti, cinema, teatri, mostre ed eventi sportivi. Non solo, ma in base alle ultime disposizioni del governo, solo chi ha completato il ciclo vaccinale, se dovesse entrare in contatto con un positivo al covid e sarà asintomatico, dovrà osservare un periodo di quarantena ridotto a soli 5 giorni. In merito però si attendono le conferme da parte del Cts che dovrà riunirsi in giornata.
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