Ecco perchè l’oro potrebbe diventare in futuro un importante strumento per combattere i microbi
L’oro potrebbe diventare presto una delle più potenti armi antimicrobiche: le nanoparticelle d’oro hanno effetti fototermici e, opportunamente modificate possono essere, infatti, utilizzate per mettere in atto trattamenti fototermici capaci di sterminare i batteri. È quanto è emerso da uno studio che ha coinvolto la Southern University of Science and Technology di Shenze, la Fudan University di Shangai e l’Università di Leeds nel Regno Unito. Da leggere anche L’Iss ammette: “Il 50 per cento dei ricoverati sono vaccinati”
L’allarme della OMS: servono nuove tecniche per sconfiggere i microbi
Lo scorso anno un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità ha evidenziato che la resistenza dei batteri agli antibiotici sta salendo a livelli pericolosamente alti in tutte le parti del mondo. L’OMS, pertanto, ha chiesto alle nazioni maggiori investimenti sulla ricerca di trattamenti alternativi. Ecco perché la ricerca sull’effetto delle nanoparticelle d’oro sui batteri potrebbe costituire una svolta decisiva per la salute della popolazione mondiale.
Come trasformare l’oro in un killer di batteri
I tre importanti istituiti scientifici sono riusciti a modificare la struttura dei nanocluster dell’oro per renderli più appetibili per i batteri e meno dannosi per il corpo umano. In altre parole, il team internazionale di scienziati ha dato vita a una particella d’oro capace di perforare le difese di molti comuni patogeni batterici senza danneggiare i tessuti circostanti. Per diversi anni, i ricercatori hanno riconosciuto le proprietà antimicrobiche delle nanoparticelle d’oro modificate, ma hanno riscontrato enormi difficoltà per far sì che l’applicazione dell’oro a un’infezione batterica non danneggiasse le cellule ospiti sane. Lo studio anglo-cinese ha identificato un modo per confezionare i nanocluster d’oro in un involucro molecolare che li rende meno tossici per i tessuti sani senza alterare le loro proprietà antibatteriche. CONTINUA A LEGGERE..
La formula vincente
Il team internazionale ha ideato una formulazione vincente basata sulla combinazione del piridinio, sostanza caricata positivamente e lo zwitterione, molecola elettricamente neutra. Il piridinio aiuta a rendere l’oro più appetibile per i batteri, mentre lo zwitterione è stato scelto sulla base di studi precedenti che hanno mostrato la sua compatibilità con i tessuti animali. L’oro come antibatterico per ridurre l’uso di antibiotici Testati sullo Staphylococcus epidermidis resistente alla meticillina (MRSE), i nanocluster d’oro modificati hanno avuto un potente impatto sulla capacità dei batteri di aggregarsi e hanno incrementato di cento volte l’efficacia antibatterica della somministrazione di antibiotici. Ciò vuol dire che, grazie alle nanoparticelle d’oro modificate, sarà possibile sconfiggere diverse infezioni batteriche con una dose di antibiotico di cento volte inferiore a quelle usate solitamente.
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