
Malattie del fegato: cos’è la steatosi epatica?
Tra le malattie del fegato più comuni vi è sicuramente quella che viene definita “Steatosi epatica”, nota più comunemente come “Malattia del fegato grasso”. Secondo quanto spiegato a “Repubblica.it” da Pietro Lampertico, direttore dell’Unità Operativa Complessa, Gastroenterologica ed Epatologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, si tratta di una condizione piuttosto frequente in quanto consiste nell’accumulo di grasso nel fegato. Generalmente non dà sintomi evidenti e non è patologica, ma può evolvere in infiammazione e fibrosi che a loro volta possono determinare lo sviluppo di cirrosi epatica.
La diffusione della steatosi epatica?
La steatosi e la steatoepatite si stanno diffondendo sempre più in Italia e chi ne soffre generalmente ha anche il diabete (22%), la pressione alta (40%), il colesterolo alto (69%) e soffre di obesità (51%). In questi casi – secondo quanto si legge su “Corriere.it” – si parla di epatopatia metabolica e si stima che nei Paesi Occidentali riguardi circa il 25% delle persone, anche se potrebbe trattarsi di una stima ottimistica.
Fegato grasso, quali sono i sintomi riconoscibili?
Secondo quanto si legge su “Fondazioneveronesi.it”, nella sua fase iniziale – come già sottolineato in precedenza – il fegato grasso non presenta dei sintomi evidenti. Esistono, però, sei fastidi che possono rappresentare dei campanelli d’allarme che non vanno assolutamente sottovalutati: tra questi c’è sicuramente un dolore localizzato nella parte destra e alta dell’addome. Generalmente questo sintomo si verifica nel momento in cui il fegato, oltre ad essere grasso, inizia anche ad essere “grosso”.
I rischi legati alla steatoepatite
Abbiamo sottolineato in precedenza come la steatosi o steatoepatite vada spesso a braccetto con fattori quali il diabete, l’obesità o la glicemia alta. Secondo quanto riferito da Anna Ludovica Francanzani, docente di medicina interna dell’Università degli Studi di Milano – intervistata da “Corriere.it”, “se il grasso si accumula nel fegato viene favorita la comparsa di una resistenza all’insulina e quindi di diabete. Cresce anche il rischio di calcificazione delle coronarie e quindi di infarti e coronopatie”. Inoltre, la dottoressa Francanzani ha sottolineato come nei pazienti che presentano steatoepatite, la prima causa di morte sono infarto o ictus, al secondo ci sono i tumori e al terzo le cause epatiche.
Alcune raccomandazioni dietetiche da seguire
Secondo quanto riportato da “Fondazioneveronesi.it”, per provare a combattere il cosiddetto fegato grasso è importante seguire una dieta sana. In tal senso è fondamentale scegliere cibi ad elevato contenuto di fibre, cucinare senza grassi aggiunti, mangiare regolarmente frutta e verdura ed evitare anche periodi di digiuno prolungato. Inoltre, occorre tenersi lontani da bevande alcoliche, zuccheri e grassi in genere, riducendo al massimo anche il consumo di alimenti di origine animali quali ad esempio insaccati che presentano un alto livello di grassi saturi, evitando al tempo stesso anche maionese ed altre salse elaborate.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.