Mauro Coruzzi colpito da ictus ischemico: ecco i sintomi tipici per riconoscerlo
Mauro Coruzzi colpito da ictus ischemico: ecco di cosa si tratta e quali sono i sintomi tipici per riconoscerlo
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Mauro Coruzzi colpito da ictus ischemico: ecco i sintomi tipici per riconoscerlo
Mauro Coruzzi, in arte Platinette, nelle scorse ore è stato colpito da ictus ischemico. I messaggi affettuosi nei suoi confronti sono tanti. Coruzzi è stato colpito da un ictus ischemico e lo ha comunicato il suo agente. Fortunatamente ha ricevuto soccorsi tempestivi. Le condizioni sono stabili e sono in corso una serie di accertamenti, come riporta ilgiornale.it. Leggi anche: Pressione alta, ecco i cibi da mangiare per alleviare l’ipertensione
L'ictus ischemico
L'ictus ischemico si verifica quando si chiude uno dei vasi arteriosi che portano il sangue al cervello. Se il restringimento è causato dallo stesso vaso si parla di stenosi. Può essere causato anche da un embolo, un trombo che ha viaggiato con il flusso del sangue. Gli ictus ischemici sono l'80% dei casi. Il restante 20% dei casi è rappresentato dagli ictus emorragici, i più pericolosi. Sono pericolosi perchè causati dalla rottura di un'arteria cerebrale che può portare a conseguenze irreversibili, anche alla morte.
I sintomi per riconoscerlo
L'Ospedale San Raffaele spiega che l'ictus ischemico insorge improvvisamente. I sintomi sono i seguenti: debolezza a un braccio o a una gamba, paralisi o sensazione anomala da un lato del corpo, difficoltà a parlare, asimmetria del volto, difficoltà nella vista, vertigini e perdita di equilibrio o coordinazione, stato confusionale. Spesso chi ha un evento di questo tipo non riesce più a completare frasi di senso compiuto e non comprende nemmeno cosa stia accadendo a causa dello scarso apporto di ossigeno al cervello.
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Le cause
L'interruzione del corretto flusso di sangue al cervello con un minor apporto causa l'ictus. Tra le cause principali c'è l'ostruzione da parte della placca aterosclerotica. La placca si forma a causa dell'accumulo di grasso. Maggiore è la placca e più elevato sarà il rischio di andare incontro a ictus. Se non si interviene per tempo e le cellule cerebrali non ricevono sangue per un periodo maggiore di 4-5 ore la maggior parte di quelle cellule muore. In alcuni casi il danno è reversibile, in altri casi possono essere danneggiate in modo irreversibile alcune aree del cervello che non riusciranno più a svolgere le funzioni di prima.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.