Questa forma di cancro aggressiva colpisce soprattutto chi è stato esposto eccessivamente alle particelle di amianto
Il dibattito sul mesotelioma è tornato in auge dopo che se n’è parlato molto tanti anni fa quando venne alla luce lo scandalo legato all’esposizione all’amianto. Di mesotelioma si è parlato molto nelle ultime ore dopo che il noto giornalista televisivo, Franco Di Mare, ne ha parlato diffusamente durante la sua partecipazione alla trasmissione “Che tempo che fa” in cui ha parlato proprio di questa malattia che lo affligge ormai da diverso tempo e contro la quale sta lottando per rimanere in vita.
Cosa causa questo tumore
I casi di mesotelioma sono molto frequenti fra operai ed ex operai che per decenni sono stati esposti ad ambienti contaminati da amianto. Ed è proprio su questo presupposto che Franco Di Mare, ha parlato della sua malattia proprio nella giornata mondiale dedicata alle vittime di amianto. Questo tumore si sviluppa proprio nei soggetti che respirano particelle di amianto senza saperl. Una volta che queste particelle si liberano nell’aria hanno un tempo di conservazione lunghissimo prima che si manifesti la malattia conclamata. Ecco perchè si parla proprio di fibra killer.
In futuro i casi potrebbero aumentare
Il mesotelioma è un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio, le membrane che rivestono gli organi interni. Si tratta di una forma di cancro molto rara che colpisce prevalentemente gli uomini. Si stima che nel nostro paese le diagnosi di mesotelioma riguardi lo 0,8% di tutti i tumori diagnosticati nell’uomo e lo 0,3% di quelli diagnosticati nelle donne. Secondo un report dell’Airc, il 90% dei mesoteliemi diagnosticati è causato proprio dall’amianto un materiale molto presente negli anni ’70 e ‘80. Le fibre di amianto possono essere pericolosi anche per i familiari dei lavoratori esposti all’amianto poiché le fibre di amianto tendono a depositarsi anche sui vestiti ed essere trasportate dal posto di lavoro a casa.
Il tempo di latenza
Chi sviluppa questo tipo di tumore che ha un tempo di latenza di 40-50 anni, ha una bassa probabilità di guarigione. Si stima che ogni anno muoiano 4.400 persone a causa di questa forma di tumore aggressiva. Proprio il lungo tempo di latenza fa stimare che nei prossimi anni il numero delle diagnosti possa aumentare enormemente, soprattutto tra la seconda e la terza decade del 2000.
Oltre all’esposizione all’amianto, anche l’esposizione alle radiazioni ionizzanti o al diossido di torio può causare questa forma aggressiva di tumore.
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