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Miliardi di particelle di microplastica sulle bustine del Tè: l’allarme lanciato da ricercatori canadesi

Una singola bustina di Tè conterrebbe miliardi di particelle di microplastica: l'allarme lanciato da scienziati canadesi

Miliardi di particelle di microplastica sulle bustine del Tè: l’allarme lanciato da ricercatori canadesi
Miliardi di microplastiche nel Tè: l'allarme lanciato da scienziati canadesi (Foto: Pixabay)

Miliardi di frammenti di plastica sarebbero presenti nelle bustine del Tè: ecco i risultati di uno studio effettuato dalla McGill University

Un articolo pubblicato sul sito della CNN ha lanciato l’allarme sulla presenza di microplastiche all’interno delle bustine da tè che normalmente immergiamo nell’acqua per l’infusione. Uno studio pubblicato di recente ed effettuato da ricercatori della McGill University (Canada), avrebbe evidenziato la presenza di miliardi di frammenti di microplastica che verrebbero rilasciate nell’acqua all’atto dell’infusione con conseguenze nefaste per la nostra salute.

Il Tè contiene più microplastiche di ogni altra bevanda

Dalla ricerca è emerso che un singolo sacchetto rilascia nella tazza circa 11,6 miliardi di particelle di microplastica e 3,1 miliardi di particelle nanoplastiche. Si tratta di una quantità enormemente superiore alla quantità di plastica che generalmente si trova in altri cibi e bevande. Lo studio è stato condotto rimuovendo il tè dall’interno dei sacchetti per evitare l’interferenza con i risultati, prima di far bollire i sacchetti in acqua per simulare il processo di preparazione del tè.

L’uomo ingerisce 5 grammi di plastica ogni settimana

Non va dimenticato il fatto che molti produttori impiegano il polipropilene per sigillare i loro sacchetti. Oggi sappiamo che in media gli esseri umani ingeriscono 5 grammi di plastica ogni settimana. In pratica è come se ingerissimo inconsapevolmente una carta di credito polverizzata ogni sette giorni. Tutto ciò non deve però gettarci nel panico anche perchè l’Oms ha chiarito che la presenza di microplastiche negli alimenti non costituisce “ un rischio per la salute ai livelli attuali” anche se si attendono nuove ricerche sulle microplastiche che potrebbero offrirci dettagli molto più precisi sul reale impatto sulla nostra salute.

Le parole di un’esperta dell’Oms

Nella stessa intervista pubblicata sul sito della CNN, la dottoressa Maria Neira del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Oms ha espresso la propria preoccupazione per questi dati non certo irrilevanti sulla presenza di microplastiche nel cibo che mangiamo ogni giorno. “Abbiamo urgentemente bisogno – ha dichiarato la dottoressa Neira- di saperne di più sull’impatto sulla salute delle microplastiche perché sono ovunque, anche nella nostra acqua potabile“.

La maggior parte delle particelle che ingeriamo proviene da plastica e molluschi

La maggiore quantità di particelle di plastica che ingeriamo quotidianamente deriva dal consumo di acqua in bottiglia e di molluschi che assorbono la plastica presente nel mare. Secondo uno studio commissionato dal WWF ogni consumatore in media si ciba di 1.769 particelle di plastica  che proviene proprio dai contenitori della stessa acqua, contro le 4 mila che sono presenti nell’acqua della rete idrica. Non è ancora dimostrato che queste particelle arrechino danno alla nostra salute, anche se i ricercatori stanno approfondendo la materia e presto ne potremo sapere di più-

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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