Alcuni cibi non sono pericolosi per la salute anche quando vengono mangiati dopo la scadenza: ecco quali sono
Lo spreco alimentare rappresenta decisamente una delle piaghe che, nell’epoca in cui stiamo vivendo, l’umanità non può permettersi. Spesso i consumatori tendono ad acquistare molto più cibo rispetto a quello che serve realmente con il risultato che gli alimenti scadono e devono essere gettati via. Un vero spreco di risorse e di denaro che può essere in determinati casi evitato. Bisogna sapere che alcune tipologie di alimenti possono essere consumati tranquillamente anche oltre alla data di scadenza.
I cibi da consumare solo entro la data di scadenza
Gli esperti consigliano di non consumare mai oltre alla scadenza i cibi che non contengono conservanti e che sono confezionati freschi. Altri prodotti invece invece hanno un margine di rischio inferiore anche se vengono consumati dopo la data di scadenza. Fra i cibi per i quali è sempre opportuno rispettare la data di scadenza, spiccano i succhi di frutta e alcuni frutti fra i quali le fragole, i lamponi e i mirtilli, in cui si potrebbe verificare la proliferazione del cyclospora, un parassita che può causare diarrea e vomito.
I cibi che si possono consumare oltre la data di scadenza
Tutti i salumi vanno sempre consumati entro la data di scadenza per evitare il rischio di contaminazione da listeria così come i formaggi freschi o molli e tutte le tipologie di carne cruda. Diverso il discorso per quanto riguarda i cibi secchi o privi d’acqua a lunga conservazione. Questa tipologia di cibi possono essere consumati anche successivamente alla data di scadenza. Di questa categoria fanno parte i biscotti, cereali, il riso, la pasta ai prodotti in scatola. Prima però bisogna sempre controllare che le confezioni non siano danneggiate e che siano state conservate in ambienti asciutti e puliti. CONTINUA A LEGGERE…
La distinzione da tenere in considerazione
Ovviamente bisogna sempre fare leva sul buon senso prima di consumare un cibo scaduto. Se il cibo scaduto ha un sapore o un odore sgradevole, è molto meglio cestinarlo. Bisogna poi fare una distinzione fra la diciture contenute in etichetta “da consumare entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”. La dicitura “da consumare entro” va letta come una prescrizione tassativa che non ammette eccezioni. La dicitura da consumarsi preferibilmente entro consente invece ul margine di tempo più ampio oltre il quale il cibo può essere considerato ancora sicuro.
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