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Martedì 12 Novembre
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Nuova epatite, “Fate attenzione a questi sintomi”: le parole della pediatra Annamaria Staiano

Aumentano i casi di epatite di origine ignota tra i bambini, segnalati anche in Italia. La professoressa Staiano: "Ecco quando bisogna contattare il pediatra o andare al Pronto Soccorso"

Nuova epatite, “Fate attenzione a questi sintomi”: le parole della pediatra Annamaria Staiano
Nuova epatite, "Fate attenzione a questi sintomi": le parole della pediatra Annamaria Staiano

Epatite di origine ignota, la professoressa Staiano: “I casi rischiano di aumentare”

C’è molta preoccupazione per i numerosi casi di epatite di origine ignota segnalati tra i bambini in diversi Paesi d’Europa, tra cui anche l’Italia. Le autorità sanitarie stanno indagando per scoprirne la causa, che al momento resta sconosciuta. Come spiegato da Annamaria Staiano, professoressa ordinaria di Pediatria a Napoli e presidente della Società italiana di pediatria, “è ancora una fase iniziale e la rete pediatrica nazionale è ben strutturata, però sono allarmata perché i casi rischiano di aumentare”.

Staiano: “Questa epatite si presenta come un problema gastroenterologico”

È molto importante notare eventuali sintomi e agire tempestivamente: “Sembra si tratti di una nuova epatite, anche se la caratterizzazione clinica del fenomeno è ancora in corso. Si presenta come un problema gastroenterologico con dolori addominali, diarrea, vomito e nessuna febbre e si distingue da altre forme dalla durata. Questa epatite va oltre due settimane. Nelle forme più gravi poi c’è l’ittero, ovvero la colorazione gialla della pelle e del bianco degli occhi”.

Staiano: “Quando recarsi dal pediatra o al Pronto Soccorso”

Come comportarsi, quindi? “Nel caso in cui i sintomi durassero oltre una settimana i genitori dovrebbero far visitare i bambini dal pediatra. Nel caso dell’ittero, invece, devono portarlo subito al pronto soccorso. È anche importante osservare il quadro generale, ovvero se oltre ai sintomi ci sia una marcata debolezza. La patologia non passa da sola. L’evoluzione è rapida e progressiva e in alcuni casi si presenta la necessità del trapianto di fegato. Nelle situazioni più semplici bastano idratazione e antivirale”, ha dichiarato a Il Messaggero.

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Staiano: “Bisogna tenere alta la guardia”

L’epidemia, ha spiegato la professoressa Staiano, “è partita a gennaio e questo ci è utile per verificare che i nuovi casi siano successivi. Per ora in Italia sono pochi, ma bisogna tenere alta la guardia. Due settimane fa è stata data la notizia al Congresso della Società europea di Gastroenterologia pediatrica. Si è parlato di un cluster di epatite virale acuta in Inghilterra non classificabile da A ad E. Una settimana fa la notizia è diventata di dominio pubblico e altre società scientifiche hanno iniziato la sorveglianza necessaria a identificare nuovi casi in tutto il mondo”.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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