Scoperto un farmaco che potrebbe rappresentare la svolta per contrastare l’obesità
Il semaglutide un farmaco già adottato per il trattamento del diabete di tipo2, apre nuove strade per contrastare l’obesità. I principi attivi del medicinale infatti agiscono sul cervello bloccando lo stimolo della fame, una possibilità in più per coloro che combattono contro i chili di troppo. L’alimentazione sana e l’esercizio fisico diventano ancora più importanti quando i chili di troppo si accumulano fino a determinare l’obesità. Nei casi più gravi i pazienti ricorrono alla chirurgia bariatrica che negli ultimi anni, prevede l’applicazione di un bypass gastrico, indispensabile per ridurre l’assorbimento di amidi e grassi. Da leggere anche Tumore al Colon, ecco perchè l’aspirinetta potrebbe prevenirlo.
E’ uno dei trattamenti più efficaci in assoluto
Questo trattamento che attualmente costituisce l’80% degli interventi sull’obesità, è uno dei più efficaci per eliminare i chili in eccesso e migliorare la vita del paziente. Un’altra soluzione proposta dai medici è quella di assumere determinati farmaci che inibiscono lo stimolo della fame o riducono l’assorbimento dei grassi. Questi trattamenti prescritti per combattere l’obesità, hanno dato luogo a diversi dibattiti in ambito scientifico per i grossi rischi sulla salute. La ricercatrice Rachel Batterham dell’University College di Londra ha pubblicato un articolo su una rivista scientifica per rendere pubblici i risultati di uno studio sull’assunzione di semaglutide per contrastare l’obesità.
Come è stato condotto lo studio
L‘indagine ha coinvolto 2 mia adulti obesi provenienti da diversi Paesi. I pazienti sono stati divisi in due gruppi e tutti i partecipanti hanno seguito un corso per correggere il proprio stile di vita attraverso l’alimentazione sana e l’attività fisica. Un solo gruppo però ha assunto il semaglutide, agli altri è stato somministrato un placebo. Dopo 68 settimane dall’inizio della terapia i pazienti del gruppo che non ha assunto il semaglutide hanno registrato una perdita di peso clinicamente irrilevante, mentre per gli altri la perdita media di peso corporeo è stata del 14,9%. Il farmaco quindi è stato ritenuto rilevante nella lotta ai chili in eccesso ed ha dato un risultato due volte più efficace rispetto ai prodotti farmaceutici in commercio.
L’opinione degli esperti
La professoressa Batterham sostiene perciò che la ricerca avvicina i risultati del trattamento farmaceutico a quelli dell’intervento chirurgico. La perdita di peso inoltre, determina un minor rischio di esposizione a malattie cardiometaboliche e quindi determina un miglioramento della qualità della vita. L’indagine scientifica sul semaglutide ha evidenziato, tuttavia alcuni effetti collaterali come la nausea e la diarrea. Non sembra però essere questo l’unico problema, il noto nutrizionista Tom Sanders, professore emerito al King’s College di Londra commenta con scetticismo i risultati dello studio. Secondo il professor Sanders infatti nell’obesità grave i farmaci possono dare una perdita di peso rilevante esclusivamente nel breve periodo. L’unico modo per ottenere un cambiamento a lungo termine è quello di seguire uno stile di vita corretto che prevede un’alimentazione ipocalorica e un’attività fisica adeguata e costante.
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