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Occhio secco, la sindrome colpisce sempre più persone (a causa di PC e smartphone): non solo adolescenti a rischio

Dry eye, la sindrome dell'occhio secco: troppe ore tra smartphone, PC e tablet può causare problemi agli occhi

Occhio secco, la sindrome colpisce sempre più persone (a causa di PC e smartphone): non solo adolescenti a rischio
Sindrome dell'occhio secco, di cosa si tratta? - Foto Pixabay

Occhi secchi, la sindrome colpisce sempre più persone (a causa di PC e smartphone): non solo adolescenti a rischio

Dry eye, ovvero occhio secco: stiamo parlando, come si legge su Ilmonito.it, di una patologia che colpisce il film lacrimale e la superficie oculare e causa seri disturbi visivi. A soffrirne sono per lo più gli adolescenti, ma anche gli adulti che utilizzano computer e smartphone per lavoro.

Occhi secchi, anche gli adulti trascorrono diverse ore tra computer e smartphone

Spesso si è portati a credere che a trascorrere molte ore, ogni giorno, con gli occhi incollati su smartphone, tablet e computer siano solo i più giovani ma non è così: bisogna tenere conto, infatti, anche di impiegati, liberi professionisti e insegnanti.

L’allarme dell’esperto

Si tratta senza dubbio di una “cattiva abitudine”, spesso però obbligata: è proprio per questo che Vincenzo Orgeo, dirigente dell’unità operativa di Oculistica alla Clinica Mediterranea di Napoli e docente per la Superficie oculare all’Università di Trieste, ha lanciato l’allarme: “Ci troviamo di fronte ad un cambiamento della società e i nostri occhi non sono abbastanza allenati”.

Dalla carta allo schermo, così è cambiata la società (e i nostri occhi)

Fino a qualche anno fa, infatti, per la maggior parte i libri erano in forma cartacea e le comunicazioni avvenivano su fogli di carta per, ad esempio, scrivere una lettera. Questi mezzi sono stati sostituiti dai dispositivi elettronici. Ogni 5-10 secondi, generalmente, sbattiamo le palpebre e questo è un gesto fondamentale per ripristinare il film lacrimale su tutto l’occhio e mantenerlo umido. Lavorare al computer, però, è visto dal nostro cervello come un momento di particolare attenzione: è per questo che il battito delle palpebre viene ridotto fino a cinque volte. Questo significa che possiamo rimanere fino a 25-30 secondi senza chiudere gli occhi.

I consigli dell’esperto

Dopo 5-10 secondi le lacrime sulla cornea si asciugano e vengono procurati così micro danni da secchezza. Se si moltiplica la cosa per l’intera giornata e per più giorni ecco che possono iniziare i problemi. Le lacrime, riducendo l’ammiccamento delle palpebre, evaporano: la grande capacità di recupero dei nostri occhi, se si trascorrono diverse ore di fronte ad un videoterminale, perde di efficienza. Ad avere una capacità di recupero maggiore sono gli adolescenti. Il consiglio, comunque, è quello di distogliere lo sguardo ogni 10-15 minuti. Il rischio è quello di incappare nella sindrome da occhio secco. 

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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