Omega-3, assumerlo giornalmente può contribuire alla protezione dalle patologie cardiache
L’assunzione giornaliera di integratori di omega-3 può ridurre notevolmente il rischio di infarto e di altre patologie cardiache. Tuttavia, potrebbero non proteggere dall’ictus. Questi sono i risultati di una meta-analisi aggiornata che ha riunito i dati di 13 studi che hanno coinvolto oltre 125.000 partecipanti e che sono stati pubblicati sul sito Medical News Today.
Gli studi recenti
Dagli studi precedenti si sono ottenuti risultati contrastanti sul fatto che l’assunzione quotidiana di olio di pesce omega-3 possa ridurre i rischi per il cuore. Nel nuovo studio, sono stati sintetizzati i dati di tre studi su larga scala come si legge sul Journal of American Heart Association sullo studio. “Questa meta-analisi – ha dichiarato l’autore dello studio Yang Hu del Dipartimento di Nutrizione di Harvard T.H. Chan School of Public Health a Boston – fornisce le prove più aggiornate sugli effetti dell’integrazione di omega-3 sul rischio di esiti multipli (malattie cardiovascolari)“.
Assumere Omega-3 riduce il rischio infarto dell’8%
Una riduzione dell’8% del rischio di infarto e altri eventi cardiovascolari può sembrare modesta per gli individui, ma se si pensa che questi eventi colpiscono milioni di persone in tutto il mondo ogni anno, si può ridurre notevolmente il numero di decessi in tutto il mondo. Gli acidi grassi Omega-3 sono uno dei due principali tipi di acidi grassi polinsaturi (PUFA), l’altro è omega-6. Entrambi gli acidi svolgono un ruolo nevralgico per il nostro organismo, poiché contribuiscono a formare le pareti cellulari. La ricerca in questione ha esaminato tre tipi di omega-3: acido alfa-linolenico (ALA), acido docosaesaenoico (DHA) e acido eicosapentaenoico (EPA).
Dove trovare le Omega-3
Non potendo produrre autonomamente gli ALA, il nostro organismo deve servirsi dell’alimentazione. Possiamo trovare le sostanze indispensabili nella soia, nei semi di lino e nell’olio di colza. Sebbene il corpo possa produrre DHA ed EPA dall’ALA nel fegato, le quantità sono piccole e, quindi, devono essere integrate con una corretta alimentazione.
Il pesce e gli oli di pesce sono ricche fonti di DHA ed EPA. I pesci producono gli omega-3 cibandosi di fitoplancton. Possiamo servirci anche degli integratori alimentari per rifornirci di omega-3. Vanno sempre controllate scrupolosamente le etichette sugli integratori alimentari anche perchè le formulazioni di omega-3 sono differenti e non sempre corrispondono a quelle di cui abbiamo necessità per proteggere il nostro cuore.
Non vi sono benefici per l’Ictus
I recenti studio hanno rivelato che coloro che assumono integratori di olio di pesce omega-3 ogni giorno hanno un rischio inferiore di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a quelli che assumono un placebo, anche se non vi è stato alcun beneficio per l’ictus.
Le condizioni contro le quali gli integratori di omega-3 sembrano proteggere includono infarto, morte per malattia coronarica e morte per malattia cardiovascolare con una riduzione dell’8% per infarto e decesso per malattia coronarica. Dalla ricerca si è dedotto che vi è un legame tra dosi più elevate di integratori di olio di pesce omega-3 e maggiori riduzioni del rischio.
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