Omicron, ecco perchè i tamponi rapidi antigenici possono generare molti falsi negativi
Test antigenici e Omicron, uno studio americano ha rivelato l'alta percentuali di falsi negativi
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I tamponi rapidi sarebbero risultati meno sensibili nella rilevazione della nuova variante
A quanto pare, i tamponi rapidi risultano decisamente meno sensibili nella rilevazione della variante omicron. Uno studio condotto da alcuni ricercatori statunitensi, infatti, evidenzia come a fronte di infezione da Covid-19 con variante omicron, i test antigenici rapidi darebbero maggiori con maggiori probabilità un esito di falso negativo. Anche l'ente regolatorio americano, Fda (Food&Drug Administration) conferma quanto evidenziato. Da leggere anche Il pessimismo dell'Oms: “Ormai è tardi per evitare la quarta ondata…"
La caccia ai tamponi
Anche a causa delle festività natalizie, negli ultimi giorni si è registrata un'impennata dei contagi da Covid-19. L'ultima variante, per quanto meno letale, è più trasmissibile. Ragion per cui in Italia e negli Stati Uniti c’è stata una vera e propria caccia ai tamponi. Con l'allarme dei falsi negativi, però, non bisognerà farsi prendere dal panico. I test rapidi, noti anche come test antigenici, non sono altro che esami di tipo diagnostico che si differenziano dal tampone molecolare, in quanto non individuano il genoma da Sars-cov-2, ma solo le proteine prodotte. Di conseguenza, costano di meno e necessitano di un lasso di tempo più breve per elaborare i risultati che, però, non sempre si rivelano accuratissimi per una questione connessa a una sensibilità inferiore. Questo aspetto si palesa principalmente nella fase iniziale dell'infezione.
Test rapidi: come funzionano?
I test rapidi, effettuabili in farmacia, nei supermercati, online o mediante kit fai da te, basano il loro funzionamento sull'immunocromatografia. Utilizzano, cioè, anticorpi contro la proteina N di Sars-cov-2 che si trova nei campioni delle vie respiratorie. In pratica, sono cassette contenenti un rivestimento che reagisce con la proteina del Covid-19. Dalla relativa colorazione dipende l'esito del test. Occorre attendere 15 minuti per conoscere il risultato finale: se la proteina si trova nel campione prelevato a seguito di tampone nasale, appare una linea dove è collocata la lettera T. A fronte di positività, compaiono 2 linee (C e T). Se compare solo 1 linea dove è collocata la lettera C, allora si è negativi. A fronte di 1 linea in prossimità della lettera T, il test non è valido. CONTINUA A LEGGERE…
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Lo studio dei ricercatori Fda-Nih
I ricercatori statunitensi Fda-Nih hanno condotto uno studio in laboratorio, dove sono stati portati a termine test rapidi su campioni di Sars-co-2, accomunati dal fatto che fossero inattivati al calore. Provenendo da pazienti con il virus ancora vivo, non c’era opzione migliore per monitorare le performance in real time di questo valido strumento diagnostico. Sulla base dei dati preliminari, i test rapidi avrebbero rilevato la variante omicron grosso modo analogamente rispetto alle diverse varianti precedenti. Tuttavia, a seguito della presa in esame dei campioni di pazienti dove il virus era ancora vivo, i test rapidi si sarebbero dimostrati decisamente meno affidabili in questa rilevazione.
Se ne deduce, di fatto, una sensibilità ridotta per via dei molteplici casi di falsi negativi. Allo stato attuale, come riporta una nota, la Food&Drug Administration autorizza comunque l'utilizzo dei test rapidi, kit fai da te inclusi. Tuttavia, in quest'ultimo caso, conditio sine qua non è il pieno rispetto delle relative istruzioni. Lo standard, però, resta il test molecolare, da fare soprattutto a fronte di elevate probabilità da infezioni da Covid-19 o qualora l'esito del test rapido fosse negativo ma i sintomi dovessero persistere.
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