Ottantatreenne immunodepresso di Palermo ha contratto la variante brasiliana nonostante fosse vaccinato
I medici del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale Sofia-Cervello di Palermo hanno diagnosticato la variante brasiliana del Covid ad un anziano che da poco aveva completato la vaccinazione con vaccino Pfizer, ricevendo anche la seconda dose. L’uomo si era presentato in ospedale con alcuni sintomi sospetti che hanno indotto i sanitari a procedere ai dovuti screening rilevando proprio l’infezione causata dalla temuta variante. Da leggere anche Coronavirus, Sardegna blindata fino al 14 maggio: Solinas firma due ordinanze.
Le incognite legate alle varianti
Malgrado l’inoculazione del vaccino Pfizer, l’uomo ha contratto ugualmente l’infezione evidenziando proprio come la vaccinaziona attuale potrebbe non risultare immunizzante nei confronti delle nuova varianti. Oltre a quella brasiliana, nelle ultime settimane è stata anche la variante indiana a preoccupare i virologi di tutto il mondo proprio per il fatto di presentare molte mutazioni rispetto al virus originario e quindi potrebbe non essere responsiva ai vaccini che si stanno inoculando da diversi mesi a questa parte.
Il virus è stato sequenziato attraverso la tecnica NGS
Il paziente vaccinato con il siero Pfizer è un 83enne è un immunodepresso. L’uomo ha accusato problemi non solo all’apparato respiratorio ma anche all’intestino. I microbiologi hanno provveduto immediatamente a sequenziare geneticamente il virus, scoprendo che l’uomo era affetto dalla temuta variante brasiliana. E’ stata adottata la tecnica NGS per individuare ed identificare la variante P1 in applicazione del protocollo approntato dal Ministero della Salute. CONTINUA A LEGGERE…
A marzo un caso analogo diagonisticato ad una infermiera
Già nel mese di marzo anche una infermiera era risultata positiva al Covid nonostante avesse completato il ciclo di vaccinazione. Ogni qual volta un paziente viene trovato positivo al Covid nonostante la vaccinazione, viene immediatamente effettuato di default il sequenziamento genico del virus al fine di rilevare la possibile presenza di una variante genica. In genere le persone vaccinate, nonostante contraggano l’infezione, non rischiano di finire in terapia intensiva. Adesso si spera che l’83 enne di Palermo possa al più presto guarire dalla malattia.
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