Un terzo della popolazione mondiale soffre di disturbi gastrointestinali: i più diffusi
I disturbi gastrointestinali sono tra i più diffusi in assoluto: a soffrirne, infatti, è circa un terzo della popolazione mondiale. I più ricorrenti, secondo un’indagine di Assosalute, sono bruciore di stomaco, dolore addominale, gonfiore e meteorismo, diarrea, difficoltà digestive e stitichezza. Le cause di questi fastidi possono essere molteplici e vanno dalle cattive abitudini alimentari allo stress, passando per patologie intestinali come il colon irritabile.
Affidarsi innanzitutto al proprio medico
Questi disturbi possono anche essere segnale di problematiche più severe. Quando è il caso di preoccuparsi? Lo ha spiegato il dottor Marco Soncini, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri, ai microfoni di Today.it: “In caso di persistenza della sintomatologia il medico di medicina generale può richiedere una valutazione specialistica per pianificare e condividere un percorso di diagnosi e cure appropriato”.
Quando bisogna preoccuparsi
Ci sono alcuni segnali che possono rappresentare un campanello d’allarme, “come una perdita di peso non correlata a modifiche dietetiche, comparsa di una anemia o la presenza di un sanguinamento dal retto. Queste condizioni dovrebbero già prevedere la presa in carico da parte dello specialista”. Il benessere dell’intestino, spiega l’esperto, passa anche attraverso i corretti stili di vita: “Penso al sovrappeso che interessa porzioni sempre crescenti di popolazione e certamente è implicato in numerose patologie e sintomi a carico dell’apparato digerente”.
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Quanto conta l’atteggiamento del soggetto
Tra i fattori che possono causare problemi c’è senza dubbio anche il fumo, “che ha ripercussioni importanti sui maggiori tumori dell’apparato gastroenterico. L’approccio dietetico, inoltre, è determinante per ridurre il rischio di disturbi quali la malattia da reflusso, la dispepsia, ma anche la sindrome dell’intestino irritabile e la malattia diverticolare. Non deve essere, infine, trascurato il ruolo dell’esercizio fisico condotto in modo moderato o regolare anche nella terza età, da affiancare a un’alimentazione rispettosa dei canoni della dieta mediterranea”.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.