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Papa Francesco, la professoressa Bignami spiega perché la morte del Pontefice non era evitabile, nemmeno in ospedale

Papa Francesco, la professoressa Bignami spiega che il decesso del Santo Padre era inevitabile, anche se l'ictus l'avesse colpito in ospedale.

Papa Francesco, la professoressa Bignami spiega perché la morte del Pontefice non era evitabile, nemmeno in ospedale
Pope Francis during the Urbi et Orbi blessing following the Easter Mass in Saint Peter's Square, in Vatican City, 20 April 2025. ANSA/ANGELO CARCONI

Papa Francesco, la causa della morte

La causa del decesso di Papa Francesco è stata ufficialmente comunicata dalla Sala Stampa Vaticana la sera del giorno in cui si è spento, il 21 aprile. Il comunicato riporta che la morte è avvenuta a causa di un “ictus cerebri, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile”. Nello stesso certificato, il professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene del Vaticano, ha riassunto le malattie di cui il Santo Padre era affetto. Tra queste spiccano un “pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica” e la presenza di “bronchiectasie multiple”. I gravi problemi respiratori avevano infatti obbligato Papa Francesco a un lungo ricovero presso il Policlinico Gemelli di Roma, durato poco più di cinque settimane, dal 14 febbraio al 23 marzo 2025. E’ quanto riporta Fanpage.it.

L’anticipazione del professor Giorgio Sesti

Nelle ore successive alla notizia del decesso del Pontefice, i cui funerali si svolgeranno il 26 aprile, sono emerse diverse ipotesi riguardo le cause della sua morte. Tuttavia, esperti come il professor Giorgio Sesti, docente di Medicina Interna presso l’Università Sapienza di Roma, avevano già avvertito che probabilmente la  scomparsa di Papa Francesco sia avvenuta in modo improvviso e che non sia stata la conseguenza diretta di un aggravamento di condizioni precedenti.

Cos’è l’ictus cerebri

L’ictus si verifica quando l’afflusso di sangue al cervello viene interrotto o ridotto, provocando la morte delle cellule cerebrali. Questa interruzione può essere causata dall’ostruzione di un’arteria cerebrale (ischemia cerebrale) oppure, meno frequentemente, dalla rottura di un vaso sanguigno che irrora il cervello (emorragia cerebrale). Questo fenomeno può portare a danni permanenti al cervello nella persona colpita e, nei casi più gravi, alla morte. Anche se può interessare anche i giovani, la sua incidenza aumenta con l’avanzare dell’età. Secondo la Fondazione Humanitas, il 75% degli ictus colpisce persone over 65. Inoltre, questa condizione è la principale causa di disabilità e la terza causa di morte, superata solo dalle malattie cardiovascolari e dalle neoplasie. Fortunatamente, esistono oggi interventi disponibili per gli ictus ischemici, come la trombolisi o il trattamento endovascolare per la rimozione del trombo. Tuttavia, come sottolinea la Fondazione Auxologico, è fondamentale intervenire entro alcune ore dall’insorgenza dei sintomi. Riguardo alla morte di Papa Francesco, avvenuta nella residenza di Santa Marta piuttosto che in ospedale, si è aperto un dibattito su ciò che sarebbe potuto accadere se il Papa fosse stato ricoverato presso una struttura sanitaria al momento dell’ictus.

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Cosa ha detto la professoressa Elena Bignami

La professoressa Elena Bignami, presidente della Società Italiana di Anestesia e Rianimazione (SIAARTI), ha risposto a questo interrogativo in un’intervista rilasciata a Repubblica. Ha sottolineato la gravità dell’ictus che ha colpito Papa Francesco, asserendo che si è trattato di un evento molto serio, per il quale non si sarebbe potuto intervenire nemmeno se fosse stato ricoverato in ospedale al momento in cui ha accusato il malore. Bignami ha detto che si tratta di un problema neurologico devastante, che ha condotto velocemente al coma. Inoltre, l’esperta ha evidenziato la fragilità del Santo Padre, già provato da malattie respiratorie preesistenti. La professoressa prosegue affermando che salvare una persona nelle suddette condizioni si sarebbe rivelato impossibile, e che capita molto di frequente di perdere anziani con simili problematiche. Bignami ha fatto riferimento al quadro clinico già compromesso del Papa nei giorni precedenti alla morte, facendo notare che le sue condizioni di salute precarie lo avevano ulteriormente indebolito, anche se l’insuficienza respiratoria non è la causa diretta di un ictus. Inoltre, ha ricordato che Bergoglio, oltre ad essere un 88enne, soffriva di diverse condizioni, come il diabete e l’ipertensione, che rappresentano notoriamente fattori di rischio per l’ictus.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.

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