
Il morbo di Parkinson e l’importanza di una diagnosi precoce
Quando si parla di affezioni neurodegenerative, il morbo di Parkinson è una delle patologie che fanno più paura. Questa malattia colpisce il sistema nervoso centrale, causando una progressiva perdita del controllo dei movimenti. Sfortunatamente, questa patologia è molto diffusa e ogni anno affligge milioni di persone a livello mondiale. La medicina si sta prodigando nel trovare nuove cure che possano migliorare la qualità di vita dei pazienti. E’ davvero essenziale sottolineare l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, poiché riuscire a intervenire con tempestività può fare la differenza. Affinché ciò possa verificarsi, diventa fondamentale riconoscere immediatamente i segnali che il nostro corpo ci invia. Esistono sintomi caratteristici del morbo di Parkinson, che troppo spesso vengono ignorati nelle fasi iniziali, e questo ritardo nella diagnosi può portare a conseguenze significative. Ma, come riporta ilgiornale.it, scopriamo quali sono gli otto principali campanelli d’allarme ai quali prestare molta attenzione.
Anosmia e costipazione
Spesso viene trascurato il sintomo dell’anosmia, che costituisce la perdita parziale o totale dell’olfatto. Si tratta di un segnale decisamente comune del morbo di Parkinson che si palesa nelle fasi iniziali della patologia, ma che troppi pazienti tendono a minimizzare, non dandogli la giusta importanza. I medici sottolineano che si tratta di un campanello d’allarme che dovrebbe spingere il paziente a prendere un appuntamento con il medico. Un altro sintomo da non sottovalutare è rappresentato dalla costipazione che consiste nella difficoltà a evacuare. Esso può indicare problemi pre-motori che riguardano la regolarità dell’intestino. La Parkinson’s Foundation sostiene che i disturbi gastrointestinali possono manifestarsi anni prima dell’insorgenza della malattia.
Il tremore e il disturbo del sonno
Sicuramente, il tremore è il sintomo più diffuso che viene associato al morbo di Parkinson, nonostante esso non sempre si palesi nelle fasi iniziali, colpisce il 70-80% dei pazienti. Anche in assenza di tremori, è bene sottolineare non è da escludere la possibilità di avere il Parkinson. Solitamente, il tremore si presenta a riposo, quando la persona è ferma, e tende a diminuire nel corso dell’attività fisica o il sonno. Generalmente, comincia da un lato del corpo, spesso da un arto, per poi espandersi, arrivando a coinvolgere anche labbra o mascella. Ci sono anche tremori che si palesano internamente, quindi non visibili all’esterno, ma che il paziente avverte con chiarezza. Il disturbo del sonno è un altro sintomo da attenzionare, che può manifestarsi con movimenti improvvisi e involontari, che compromettono la qualità del riposo. Tale condizione deve essere soggetta a un’attenta valutazione, soprattutto se dura nel tempo.
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Cambiare modo di scrivere, modifiche nell’andatura
Alcuni pazienti che soffrono del morbo di Parkinson possono notare cambiamenti nel loro modo di scrivere. Le lettere diventano man mano più piccole e compresse a causa delle difficoltà motorie correlate alla malattia. In caso di lievi variazioni nella grafia che diventano marcate e si accompagnano ad altri sintomi specifici, è opportuno sottoporsi ad accertamenti più approfonditi, poiché potrebbero indicare la presenza della patologia. Anche le modifiche nel modo di muoversi possono essere riconducibili al Parkinson. All’inizio, queste variazioni nell’andatura sono minime e si palesano con una lentezza nei movimenti e una leggera rigidità muscolare. La persona può percepire la sensazione di un “piede trascinato”, e anche gesti semplici, come sorridere o battere le palpebre, possono richiedere uno sforzo maggiore del normale.
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Cambiamenti nella voce, ansia e depressione
E’ possibile riscontare cambiamenti nella voce, che può diventare più debole o piatta, con un ritmo meno fluido. Ci sono persone che lamentano difficoltà nell’articolare le parole, poiché anche i muscoli coinvolti nella fonazione possono avere problemi di coordinazione a causa della patologia. Infine, ma non meno importante, un sintomo può essere rappresentato dall’ansia che alcune volte sfocia in depressione. Queste alterazioni psicologiche possono palesarsi anni prima dell’effettivo esordio della malattia. Le cause non sono di natura psicologica, ma derivano da alterazioni nei livelli di serotonina e dopamina nel cervello.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.