Parkinson, la nuova ricerca svela i primi segnali: ecco il sintomo che non ti aspetti
Il morbo di Parkinson è provocato dalla perdita di cellule nervose in una parte del cervello dove viene prodotta la dopamina che aiuta a coordinare i movimenti del corpo. Essendo una malattia degenerativa, con il passare del tempo muoiono sempre più cellule, facendo diventare il paziente meno auto sufficiente a causa della difficoltà motoria. E’ quanto riporta Il Messaggero.
I primi sintomi del Parkinson e quello che non ti aspetti
La difficoltà motoria che rende rigidi i movimenti del corpo, i tremori e un mancato equilibrio sono i primi segnali del morbo di Parkinson, lo sostiene uno studio condotto da esperti del settore. Ma gli stessi ricercatori, dicono che il primo segnale in assoluto potrebbe essere il linguaggio alterato. Gli esperti sostengono che oltre a diminuire l’attività motoria, diminuisce anche la funzione delle corde vocali, dei polmoni e del diaframma.
Il parere degli esperti
Rytis Maskeliunas, data scientist alla Kaunas University of Technology sostiene che i cambiamenti del linguaggio spesso si verificano prima dei problemi legati all’attività motoria. Un linguaggio alterato potrebbe essere il primo sintomo del Parkinson. Il professor Virgilijus Ulozas facente parte dello stesso team di ricerca, ha detto che i pazienti che soffrono di questo morbo, inizialmente potrebbero parlare in modo più tranquillo. Ad esempio, monotono, privo o quasi di espressività, più lento e frammentato del normale, ma non è detto che a orecchio si possa notare facilmente. La rigidità muscolare e altri sintomi, spesso appaiono quando circa l’80% delle cellule nervose è morto.
CONTINUA A LEGGERE
Prevenzione, lo studio e l’app
Individuare presto il Parkinson, significa poter controllare la patologia degenerativa più velocemente. Il team lituano sta lavorando ad un’app mobile che possa identificare il morbo allo stadio iniziale. Tramite l’intelligenza artificiale, i ricercatori hanno studiato i campioni di linguaggio di 61 pazienti con Parkinson e 43 volontari sani. Previo un algoritmo si è cercato di analizzare le differenze di linguaggio. Tutto questo serve per effettuare una diagnosi precoce della patologia e per seguire l’efficacia del trattamento. L’idea è di allargare lo studio per scoprire se questo sia il metodo migliore per diagnosticare presto il Parkinson.
Esiste un ma…
Naveena Kapur dell’ente di beneficienza Parkinson’s UK, ha detto che la questione del linguaggio alterato vale per molte, ma non per tutte le persone che sono affette dal morbo, in tal caso, non ci sarebbe diagnosi precoce. Kapur sostiene che si rende necessaria una ricerca a lungo termine per determinare se l’intelligenza artificiale potrebbe prendere in tempo la patologia. “Attualmente non esiste un test definitivo per rilevare il Parkinson”.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.