Parkinson, scoperto il modo per riconoscere i sintomi precoci prima dei tremori: il nuovo studio

Parkinson, scoperto un modo per riconoscere i sintomi precoci prima dei tremori. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori.

Parkinson, scoperto un modo per riconoscere i sintomi precoci prima dei tremori: il nuovo studio - Foto Pixabay
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Parkinson, scoperto un modo per riconoscere i sintomi precoci prima dei tremori

Nel mondo, oltre dieci milioni di persone convivono con il Parkinson, una malattia neurodegenerativa ad evoluzione lenta, ma progressiva. La malattia coinvolge funzioni importanti, come il controllo del movimento e l’equilibrio. Non esiste una cura, ma se i sintomi vengono intercettati precocemente la malattia può essere controllata. Gianni Pezzoli,  presidente dell’Associazione Italiana Parkinsoniani e della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson  fa sapere che i sintomi precoci non motori possono manifestarsi fino a dieci anni prima della diagnosi della malattia. Quando compaiono i sintomi caratteristici del Parkinson come i tremori o la rigidità, la metà dei neuroni che producono dopamina sono già morti, come riporta ilcorriere.it.

I sintomi precoci

Alcuni scienziati lituani hanno sviluppato un algoritmo in grado di riconoscere le alterazioni vocali che si manifestano precocemente. Uno dei sintomi è caratterizzato dalla difficoltà nel pronunciare le parole. La voce diventa più flebile, spesso monotona, con difficoltà nel pronunciare le parole e talvolta anche ad aprire la bocca. In genere il paziente parla in modo meno espressivo e più lento. Chi ascolta si trova spesso a dover chiedere di alzare il tono perché non sente. Le modifiche nel linguaggio sono graduali quindi.

Il nuovo studio

Un gruppo di ricercatori dell’Università tecnologia di Kaunas, in Lituania insieme a quelli dell’Università di Scienze della Salute hanno cercato di identificare i primi sintomi del morbo di Parkinson utilizzando i dati vocali. Con l’avanzare delle tecnologie sta diventando possibile estrarre sempre più informazioni dalla lingua parlata. I ricercatori hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per analizzare e valutare i segnali vocali e i calcoli vengono eseguiti in pochi secondi.

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Un'app in futuro

Secondo i ricercatori l'alterazione discorso potrebbe essere uno dei primi segnali della malattia, come spiega Rytis Maskeliūnas, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Multimediale della KTU. L'algoritmo creato è stato testato solo su pazienti con diagnosi di Parkinson. Questo algoritmo non richiede un hardware particolarmente potente e in futuro potrebbe funzionare anche con un’app.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.