Il passaporto vaccinale è già stato adottato in Cina e potrebbe essere adottato anche in Europa
Mentre il passaporto vaccinale è già realtà in Cina, l’Unione Europea sta valutando l’adozione di uno speciale green pass per promuovere la mobilità e rilanciare l’economia. La Cina è il primo Paese al mondo ad avere il passaporto vaccinale. I cittadini possono infatti richiedere un certificato digitale o cartaceo che provi l’immunizzazione del possessore. I cinesi possono perciò iscriversi alla piattaforma denominata WeChat e ottenere il passaporto vaccinale con grande facilità. Il Ministro degli Esteri di Pechino sostiene questa soluzione per promuovere la ripresa economica e favorire il turismo, duramente colpito dall’emergenza sanitaria. Leggi anche Coronavirus, focolaio alla Scala di Milano, 34 negativi su 35 dopo il secondo tampone.
Il sistema adottato in Cina
La Cina sta già utilizzando da diversi mesi il sistema dei codici Qr per tracciare gli spostamenti dei cittadini che, sono autorizzati, solo se in possesso di un codice verde. La libertà di movimento è garantita tramite un’app che di fatto registra se non si è in quarantena, non si è stati a contatto con persone infette o non si sono frequentati luoghi definiti a rischio. Il passaporto non è ancora obbligatorio per i cinesi, ma l’Unione Europea sta valutando la possibilità di adottare una soluzione simile per garantire una maggiore mobilità in sicurezza, all’interno e all’esterno dei suoi confini.
Il green pass in Unione Europea
La Commissione Europea sta discutendo circa l’adozione di un Green Pass che certificherebbe per il possessore, l’avvenuta vaccinazione. Tra le proposte c’è anche quella di registrare i risultati dei test di rilevazione del coronavirus per i soggetti che ancora non hanno avuto accesso ala profilassi vaccinale. La bozza del provvedimento sarà presentata il 17 marzo e potrebbe garantire gli spostamenti in sicurezza di cittadini europei all’interno e all’esterno dei confini dell’Unione. Il green card avrebbe efficacia solo tra Paesi i cui dati di rilevazione del coronavirus non fossero a rischio. I tempi tecnici per terminare il processo burocratico completo per l’adozione del passaporto sanitario sono di circa tre mesi.
Le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas
Il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas precisa che il provvedimento avrà valore legale in forza dei Trattati già stipulati tra i Paesi dell’Unione. Sarà invece più complesso riuscire a rendere valido il passaporto anche al di fuori dei confini europei. Un’altra criticità è rappresentata dall’insopprimibile diritto alla privacy dei cittadini che verrebbe chiaramente violato in quanto i dati individuali sullo stato vaccinale potrebbero diventare di pubblico dominio. Attualmente si sta quindi studiando anche una norma per garantire la riservatezza e tutelare la salute pubblica anche se i cittadini che non intendono vaccinarsi promettono già battaglia.
Lo Stato d’Israele invece sta utilizzando qualcosa di simile al passaporto vaccinale per consentire l’accesso ai bar, ristoranti, cinema e teatri, piscine e palestre e consentire la ripresa di una vita sociale ed economica più serena. Il Paese con il 40% della popolazione già immunizzata continua ad imporre il distanziamento e far indossare la mascherina per limitare la diffusione del sars-cov-2, ma è un modello e una speranza per l’Europa.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.