
Paura degli attacchi di panico? Ecco come riconoscerlo e affrontarlo
Come riconoscere e affrontare un attacco di panico, una delle patologie più comuni e pericolose dell’era moderna? Benedetta de Mattei ha intervistato in merito, per Centro Meteo Italiano, la Dott.ssa Daniela Guzzino – Psicologo-Psicoterapeuta in Neuropsicologia dello Sviluppo e Vice-Presidente della Logos Famiglia e Minori.
Attacco di Panico o il Panico all’attacco? … questo scambio di ruolo tra gli elementi frasali, può aiutarci a capire il senso di “invasione improvvisa” che un soggetto può percepire quando viene pervaso da una scarica di emozioni e sensazioni quali : profonda ansia, angoscia, senso di costrizione, paura, difficoltà nel regolare la respirazione e sensazione di soffocamento, capogiri, desiderio di piangere e/o urlare ed altre sensazioni spiacevoli per il corpo e per la mente caratterizzate da un forte senso di “incontrollabilità”.
Come funziona l’attacco di panico e cosa si prova
“Queste manifestazioni hanno una durata variabile che si aggira intorno ad una ventina di minuti e nelle manifestazioni più gravi possono portare ad episodi di scarso controllo del pensiero e scollamento dalla realtà. A volte la persona fatica a riconoscere che è in balia di un attacco di panico, colpevolizzandosi e mortificandosi per le situazioni improvvise nelle quali si trova. Rivolgersi ad un professionista permette per prima cosa di “inquadrare” il problema per poi iniziare un percorso adeguato alla risoluzione”.
“Quello che spaventa principalmente è la repentinità e la manifestazione improvvisa e “vorticosamente” in crescendo. La persona che vive un attacco di panico vive un senso di impotenza davanti quelle sensazioni e successivamente viene anche assalita da sentimenti di sfiducia e sconforto verso l’incapacità personale di controllare il suo disagio”.
I principali sintomi fisici e mentali dell’attacco di panico
- Palpitazioni, cardiopalma o tachicardia
- Sudorazione
- Brividi o vampate di calore o a grandi scosse
- Parestesie
- Dispnea o sensazione di soffocamento
- Sensazione di asfissia
- Dolore o fastidio al petto
- Nausea o disturbi addominali
- Sensazioni di sbandamento, instabilità, testa leggera o senso di svenimento
- Derealizzazione o depersonalizzazione
- Paura di perdere il controllo o di impazzire
- Paura di morire
- Paura di fare una pessima figura
Come affrontare un attacco di panico?
“Una volta avuta la spiacevole esperienza di un attacco di panico – spiega la dotto.ssa Guzzino – la persona colpita entra nel timore che ciò possa accadere di nuovo. Si apprende così ad avere ‘paura della paura0, il panico che possa ‘ri-attaccare’ improvvisamente”.
“La sensazione di scarso controllo è però in parte una illusione: in realtà la persona può avere una parte attiva molto importante nel modulare le manifestazioni per poi superarle. Innanzi tutto è importante rivolgersi ad un professionista Psichiatra/Psicoterapeuta per identificare il problema ed eventualmente intraprendere un percorso terapeutico per superare ed imparare a gestire gradualmente le manifestazioni”.
“É importante non arrendersi all’onda d’urto delle sensazioni spiacevoli, ma rendersi parte attiva, convincersi di poter essere in grado di dominare quello stato di disagio senza aggredirlo, ma conoscendolo, ascoltandolo e convincendosi che non si è passivi in preda ad un “tiranno”, ma soggetti attivi in grado di ascoltarsi, influire sui propri stati ed autodeterminare un nuovo risultato! Il processo può essere anche lento e delicato, ma il raggiungimento dei primi risultati permette di iniziare a fidarsi nuovamente delle proprie capacità, di trovare nuove soluzioni e sviluppare nuove abilità che torneranno utili in diversi contesti di vita, generando pertanto in tal modo una “crescita” ed una maggiore “consapevolezza” dell’individuo”.
Qualche consiglio per iniziare un percorso di soluzione al problema
– riconoscere ed eliminare le fonti di stress
-riconoscere i pensieri catastrofici e indebolire l’interpretazione catastrofica rimodulandoli (sentire un forte capogiro non vuol dire essere per forza in pericolo di vita)
– aumentare la tollerabilità allo stress e all’ansia attraverso varie tecniche
– aumentare il senso di autoefficacia evitando la colpevolizzazione ed il senso di sconforto.
Queste piccole pillole di conoscenza seppur importanti, non devono distrarci però dall’azione più importante che si ha il “dovere” di fare verso se stessi e il recupero del proprio benessere mentale e fisico: rivolgersi ad un professionista esperto nel campo, non sottovalutando l’importanza del lavoro professionale, unico a poter garantire il mantenimento dei risultati nel tempo.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.