Per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita, le drammatiche statistiche diffuse dal Ministero della Salute

E' tornata a crescere la media degli italiani che iniziano a fumare prima dei 25 anni: ecco quali sono i gravi rischi che si possono correre

Fumo, ecco le drammatiche statistiche del Ministero della Salute
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Le drammatiche statistiche diffuse dal Ministero della Salute sui rischi legati al fumo

Che il fumo non faccia bene alla salute era un assunto già ben noto alla collettività, ma alcuni dati allarmanti diffusi dal Ministero della Salute hanno dato una dimensione ancora più preoccupante ai rischi legati a questo vizio che riguarda giovani e meno giovani. Secondo una statistica resa nota dal Ministero della Salute, fumare 20 sigarette al giorno riduce le aspettative di vita di circa quattro anni e mezzo di media per coloro che iniziano a fumare prima dei 25 anni.

Le drammatiche statistiche

Insomma, per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Su mille maschi adulti che fumano costantemente, si stima che almeno un quarto perderà la vita per patologie correlate alla sigaretta. Un rapporto presentato nel 2022 dall'Istituto superiore di Sanità, stima che il 25% degli italiani fumi con una certa regolarità. Una percentuale che è nuovamente tornata a salire dopo la discesa iniziata nel 2006.

Parola agli esperti

In una intervista rilasciata da Stefano Centanni, direttore dell'U.O.C. di pneumologia, ASST – Santi Paolo e Carlo di Milano, al format televisivo Medicina Top, l'esperto ha evidenziato i gravi danni che il fumo arreca all'apparato respiratorio e a quello cardiocircolatorio. Fra l'altro il fumo è anche responsabile di gravi forme tumorali come il cancro allo stomaco, all'esofago e alla vescica. A tutto questo va anche aggiunta la difficoltà nell'intraprendere serie battaglie di sensibilizzazione contro colossi che speculano su questo vizio e che spendono cifre enormi per pubblicizzare a vario titolo il prodotto fumo di tabacco. CONTINUA A LEGGERE…


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Le sigarette elettroniche non sono la soluzione

Secondo Centanni, il fumo può causare polmoniti come il Covid, con minore frequenza e minore gravità, ma può lasciare in eredità una tosse permanente irrita i bronchi in maniera cronica. Centanni ha anche sconsigliato di ricorrere alle sigarette elettroniche anche perchè non vi sono studi scientifici che dimostrerebbero che le sigarette elettroniche non fanno male alla salute. Non c'è nessuno studio che dimostri che serve a smettere di fumare.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.