
L’aumento dei casi ha indotto una equipe di scienziati a ricercarne le ragioni: ecco quali sono stati i risultati
Dopo il cancro alla prostata, il tumore ai polmoni rimane la principale causa di morte negli individui di sesso maschile, anche se ultimamente le statistiche hanno evidenziato una crescita del numero dei casi anche nelle donne. Dal 2015 ad oggi, anche grazie ai progressi della scienza, il numero di maschi deceduti a causa di questa neoplasia è diminuita del 15% anche se si è registrata una crescita del 5% della mortalità nelle donne. Inoltre, il numero dei casi di cancro al polmone diagnosticati è cresciuto anche nelle persone che non fumano.
Lo studio franco-cinese
La crescita della mortalità nelle donne può essere giustificato, secondo gli esperti, con l’aumento della diffusione del fumo di sigaretta tra le donne. Ciò che però sta preoccupando gli scienziati è l’aumento delle diagnosi tra le giovani donne anche tra quelle che non hanno mai fumato. Una equipe di scienziati dell’Università medica del Guangdong (Cina) e dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione (Francia), ha cercato di trovare le cause di questo aumento dei casi, riuscendo a trovare delle risposte molto interessanti.
La spiegazione degli scienziati
La causa di questo incremento dei casi, secondo gli scienziati, sarebbe da attribuire ad un’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico e a quello indoor. Secondo le statistiche rimane l’adenocarcinoma (60 per cento dei casi) il tipo di tumore diagnosticato nei soggetti che non fumano. Si tratta di una neoplasia caratterizzata dalla crescita incontrollata delle cellule epiteliali. In questa classifica, il secondo tipo di tumore diagnosticato è il carcinoma squamocellulare (25-30 per cento dei casi) seguito dalcarcinoma a piccole cellule (15 per cento dei casi). Questi ultimi due casi sono prettamente correlati al tabagismo.
Le recenti statistiche
Secondo i risultati di questo studio pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine, circa un terzo dei 600.000 casi di adenocarcinoma diagnosticati sarebbe direttamente correlato all’inquinamento atmosferico. Sarebbero addirittura 4,2 milioni i decessi prematuri nel mondo registrati nel 2019 a causa delle polveri sottili e degli altri inquinanti presenti nell’aria. Un dato che dovrebbe indurre i governanti a prendere adeguate contromisure per rendere l’aria delle zone urbane più respirabile e meno inquinata da polveri sottili.
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