Ecco il motivo per cui invecchiando i nostri capelli tendono a cadere (soprattutto negli uomini)
É inevitabile, con il passare degli anni i capelli tendono a cadere (soprattutto negli uomini) e aumenta il rischio di calvizie. Il motivo per cui ciò accadrebbe è il fatto che le cellule del bulbo pilifero si esauriscono e muoiono, lasciando dunque la nostra testa meno popolata di capelli. Ma attenzione, in realtà questa non sarebbe la causa vera e propria: alcuni ricercatori hanno condotto uno studio approfondito e i risultati, pubblicati sulla rivista Nature Aging, hanno dato risultati sorprendenti. Vediamo dunque qual è il vero motivo per cui invecchiando i capelli tendono a cadere. I RIMEDI PIÚ EFFICACI CONTRO MAL DI GOLA E RAFFREDDORE
Il motivo della caduta dei capelli
Non si tratta di morte di cellule ma di una fuga di quelle staminali epiteliali dal bulbo pilifero. Lo studio condotto su animali anziani (non sull’uomo) ha rivelato un’attività finora sconosciuta delle suddette cellule, ovvero il fatto che esse col passare degli anni si allontanano dal bulbo pilifero sancendo lo “stop” alla crescita dei capelli e, contemporaneamente, la loro progressiva caduta. L’identificazione di queste cellule sarà ora in grado di fornire nuove opportunità per comprendere e studiare in modo più approfondito le malattie associate all’invecchiamento. I METODI INFALLIBILI PER ADDORMENTARSI MEGLIO
La mutazione genetica che può frenare la calvizie
I ricercatori della China Agricultural University, nel frattempo, hanno pubblicato sul Faseb Journal i risultati di uno studio che avrebbe individuato la mutazione genetica responsabile della perdita di capelli ereditaria (sia alopecia che riduzione dello spessore dei capelli). Vediamo nello specifico di cosa si tratta. ECCO QUANTE ORE SETTIMANALI DI ATTIVITÁ FISICA SERVONO ALL’ORGANISMO
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Nuove prospettive per debellare la caduta dei capelli
Grazie a questa scoperta, in un futuro non lontato si potrà sperimentare una terapia genetica mirata per debellare gli inestetismi legati alla perdita dei capelli, che può causare notevoli problemi psicologici a giovani e meno giovani. Attraverso un corretto taglia e cuci del genoma, si potrà ridare nuova linfa alla propria chioma.
La proteina Map2
Secondo quanto riporta lo studio in questione, la chiave risiederebbe nel gene che produce la proteina Map2, coinvolta proprio nel meccanismo genetico di costruzione dei capelli. A capeggiare la ricerca è stato il dottor Xiangdong Ding. La ricerca è stata condotta su due gruppi di maiali (adulti e neonati): il primo gruppo con peli normali e l’altro senza peli. Si è deciso di effettuare questo studio tenuto conto della somiglianza ‘biologica’ della struttura follicolare del maiale con l’essere umano.
Come è stato condotto lo studio
Sono state analizzate a fondo le differenze tra i follicoli piliferi e la pelle dei due gruppi di maiali e si è evidenziato come la densità del follicolo nei maiali normali fosse maggiore rispetto a quella dei maiali glabri. Sono stati svolti successivamente esperimenti molecolari, osservando le differenze tra i due gruppi. Attraverso questo percorso si è riuscito a capire che la proteina Map2 rappresenta un fattore chiave nella calvizie e una sua mutazione influenza in modo determinante la densita’ del follicolo allo stadio embrionale.
Serviranno nuove ricerche
Al Faseb Journal, il ricercatore Ding ha spiegato che in futuro, affinando gli studi e incrociando ulteriori ricerche ci sarà la possibilità di sperimentare una nuova terapia in grado di debellare definitivamente il problema della caduta dei capelli e dell’assottigliamento del pelo.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.