Si tratta di un virus che non si trasmette agli esseri umani ma che può arrecare notevoli disagi all’intera filiera del settore
La morte improvvisa di cinque cinghiali trovati affetti da peste suina nel Salernitano ha destato allarme tra gli esperti. Le analisi che sono state effettuate alle carcasse degli animali non hanno lasciato adito a dubbi. Si tratta del noto virus che contagia soprattutto suini e cinghiali selvatici e che si caratterizza per l’elevata mortalità. Al momento è in virus che non si trasmette agli esseri umani anche se nel recente passato ha contagiato un numero di animali sempre più vasto.
I disagi causati agli operatori del settore
Quando il virus si diffonde all’interno degli allevamenti, può causare forti disagi economici agli operatori del settore che sono costretti a dover abbattere tutti gli animali, ma non solo. A questi allevamento vengono imposti limiti e restrizioni agli spostamenti mentre le misure di controllo sui loro prodotti diventano molto più stringenti. Le carcasse di questi animali erano state trovate il 20 maggio presso la foresta Cerreta Cognole, in provincia di Caserta.
Le analisi sono state effettuate dall’Istituto zooprofilattico di Portici
Le carcasse degli animali erano stati trasportati immediatamente all’Istituto zooprofilattico di Portici (Napoli) dove, con indagini biomolecolari eseguite già domenica 21 gennaio, si era potuto diagnosticare il virus della peste suina africana. Le analisi sono state effettuate dal Centro di referenza nazionale di Perugia per le pesti suine dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche. Una volta accertata la diagnosi sono scattate subito le misure di sicurezza. CONTINUA A LEGGERE…
Convocata l’Unità di Crisi
La Regione Campania, una volta appresa la notizia e ottenuto i dovuti riscontri, ha convocato d’urgenza l’Unità di crisi locale e regionale alla presenza del Commissario straordinario per la Psa. Altri casi di peste suina erano già stati rilevati in alcuni animali morti in Sardegna, dove si riscontrano infezioni da decessi. Nel 2022 altri casi vennero accertati in Liguria, Piemonte, nel Lazio e in Calabria. Sembra che il virus si diffonda mediante i cinghiali selvatici che sarebbero il vettore più frequente del contagio.
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