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La Peste suina è arrivata ai maiali domestici, il Prosciutto di Parma: “Situazione di profondo allarme”

A preoccupare gli operatori del settore è la penuria di materia prima, principalmente a causa degli abbattimenti finalizzati ad estirpare il virus

La Peste suina è arrivata ai maiali domestici, il Prosciutto di Parma: “Situazione di profondo allarme”
Peste suina, i nuovi casi hanno allarmato gli allevatori (Foto Pixabay)

Il Consorzio Prosciutto di Parma ha pubblicato una nota in cui ha manifestato tutta la propria preoccupazione per la diffusione del virus e le ripercussioni sulle attività produttive

Lo stato di profondo allarme di tutta la filiera del settore legato alla carne suina è stato evidenziato in maniera evidente da un comunicato emesso poche ore fa dal Consorzio Prosciutto di Parma dopo la pubblicazione delle recenti notizie sulla diffusione del virus che sta interessando molti allevamenti in tutto il mondo e che non ha risparmiato neanche gli allevamenti di bestiame in Italia. Pur trattandosi di una epidemia che non ha conseguenze sulla salute degli esseri umani, gli attori di questo settore sono in fibrillazione per il rischio che questo virus possa comportare l’abbattimento di interi allevamenti.

La presa di posizione del Consorzio Prosciutto di Parma

“I recenti sviluppi dell’emergenza legata alla Peste Suina Africana nel nostro Paese – scrive il consorzio Prosciutto di Parma nella sua nota ufficiale riportata da AdnKronos – non possono che creare uno stato di profondo allarme nel nostro comparto produttivo. Ciò che fino a qualche mese fa era stato evitato, ovvero il passaggio del virus al suino domestico e il suo ingresso all’interno degli allevamenti, è purtroppo divenuto ora una realtà con cui è necessario fare i conti”. Le conseguenze che l’intero settore sta rischiando in questi mesi possono davvero essere disastrose, soprattutto dal punto di vista economico.

Il blocco delle importazioni

La minaccia incombente di un blocco alle importazioni di salumi da parte di Usa, Canada, Francia e altri Paesi europei, potrebbe estendersi anche ad altri paesi fra i quali anche Giappone, Messico e altri paesi che hanno tagliato i ponti dal punto di vista delle importazioni con il nostro paese. Un vero e proprio dramma che potrebbe mettere in ginocchi un settore che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della nostra filiera enogastronomica.

Le limitazioni e i posti di lavoro a rischio

A preoccupare gli operatori del settore è la penuria di materia prima, principalmente a causa degli abbattimenti finalizzati ad estirpare il virus all’interno degli allevamenti. In questo contesto a tinte fosche, le limitazioni produttive sono all’ordine del giorno con conseguente aumento dei prezzi che si è reso necessario per tamponare le perdite. Il Consorzio si è detto fiducioso sul fatto che le misure intraprese dalle istituzioni possano essere risolutive o comunque ridurre l’impatto della crisi sull’intero settore. La nomina del Commissario Straordinario, Dott. Giovanni Filippini, in coordinamento con il Ministero della Salute, è stata funzionale proprio alla soluzione di questa emergenza che rischia di far perdere migliaia di posti di lavoro.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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