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Peste suina, aumentano i casi in Italia. Si allarga la zona rossa a Roma

Nuovi casi di peste suina sono stati individuati nel nostro Paese. L'Unione Europea ha chiesto l'istituzione di una zona rossa a Roma. Andrea Costa: "In arrivo un piano di eradicazione del virus"

Peste suina, aumentano i casi in Italia. Si allarga la zona rossa a Roma
Foto Pixabay

Peste suina, nuovi casi in Italia

Aumentano i casi di peste suina in Italia, e ora è vera e propria emergenza. Tra Piemonte e Liguria i casi sono 117, sei quelli confermati a Roma. È per questo motivo che Confagricoltura ed Ente produttori selvaggina stanno sollecitando il Governo, le Regioni e i Comuni ad assumere con urgenza ogni iniziativa utile ad alleviare lo stato di sofferenza economica e gestionale in cui sono precipitate le aziende coinvolte.

Costa: “In arrivo un piano di eradicazione del virus”. Zona rossa a Roma

Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha fatto sapere che è in arrivo “un piano di eradicazione del virus della peste suina africana che prevederà anche l’abbattimento selettivo di alcuni tipi di cinghiali”. La Commissione Europea, intanto, ha chiesto all’Italia di istituire immediatamente una zona rossa a Roma (con confini delimitati) contro il virus, applicando tutte le misure di contenimento previsto e vietando l’esportazione di suini verso gli Stati membri e paesi terzi.

Costa: “È un’emergenza, bisogna ridurre i cinghiali”

Il problema cinghiali, nel nostro Paese, è evidente. Secondo Costa bisogna “ridurre i cinghiali per tutelare l’agricoltura ed evitare rischi per l’incolumità dei cittadini. Oggi la densità dei cinghiali in alcune zone d’Italia è almeno 5 volte superiore rispetto alla sopportabilità dell’ecosistema e, al di là del fattore contingente della peste suina, resto convinto che questa è un’emergenza dinanzi alla quale occorre prevedere il prolungamento dell’attività venatoria da 3 a 5 mesi e la possibilità alle Regioni di rideterminare le quote”, come riporta SkyTg24.

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Pregliasco: “Nessun pericolo per l’uomo”

Nessun pericolo per l’uomo, comunque. Come spiegato da Fabrizio Pregliasco, professore associato di igiene dell’Università Statale di Milano, “la peste suina non si trasmette agli uomini. È una patologia tipica dei suini, di cui il cinghiale è un esempio”. Si tratta di una malattia “virale emorragica che nei cani non si evidenzia”, ma proprio i cani possono essere elementi di diffusione, anche solo come veicolo indiretto.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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