Ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata dal presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, sul piano vaccinale
Nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera, il presidente dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), Giorgio Palù, ha parlato dell’andamento della campagna vaccinale proferendo parole ottimistiche anche in prospettiva, dopo l’accelerazione impressa al numero delle somministrazioni giornaliere. “Abbiamo cambiato passo – ha dichiarato Palù al Corsera – e questo fa ben sperare per la ‘tenuta’ dell’Italia nei prossimi mesi”. Da leggere anche Coronavirus, Ilaria Capua: “Immunità di gregge difficile da raggiungere, ecco perchè”
L’obiettivo è raggiungere il milione di somministrazioni giornaliere
L’incremento delle somministrazioni potrebbe consentirci, secondo il presidente dell’Aifa, di poter uscire in fretta dalla pandemia: “Siamo passati in poco tempo da 300 mila a 500 mila vaccinazioni al giorno – ha ricordato Palù nell’intervista – entro questo mese potranno anche diventare un milione”. Insomma, se non ci saranno intoppi la campagna vaccinale potrebbe presto raggiungere gli obiettivi prefissati per la sospirata immunità di gregge.
Il nodo AstraZeneca
I tanti limiti e gli stop che hanno riguardato il vaccino AstraZeneca hanno rallentato significativamente il piano vaccinale. Secondo Palù la soluzione per accelerare in modo decisivo il numero di somministrazioni giornaliere potrebbe essere quella di estendere il vaccino AstraZeneca a tutti, indipendentemente dall’età. “L’ agenzia europea Ema – ha ricordato ancora Palù – non ha posto restrizioni per età mentre Aifa ha solo dato un’indicazione per uso preferenziale agli over 60. Il suggerimento è stato interpretato come regola, ma non è così».
Il bilancio attuale del piano vaccinale
Il bilancio del piano vaccinale italiano non è insoddisfacente, anzi. Palù ha ricordato nell’intervista che “venti milioni di italiani hanno ricevuto una o ambedue le dosi”. A questo va aggiunto anche il dato secondo il quale l′80% delle persone di età superiore a 90 e 80 anni ha ricevuto la profilassi. Le persone vaccinate tra i 70 e i 79 anni è stata vaccinata per il 60% mentre è ancora bassa la percentuale delle persone vaccinate nella fascia di età 60-69 anni (il 25%). Palù ha anche evidenziato che “tra aprile e giugno ne avremo 55 milioni tra Astrazeneca, Pfizer, J&J e Moderna”, numeri che potrebbero imprimere una accelerazione definitiva verso l’immunità di gregge.
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