L’esposizione costante a questi metalli può causare severe patologie cardiache: ecco dove si trovano
Secondo la medicina le sostanze tossiche ambientali non rientrerebbero tra i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, ma una recente ricerca ha dimostrato come l’esposizione cronica (anche a bassi livelli) ad alcuni metalli pesanti tra i quali il piombo, il cadmio e l’arsenico, può aumentare il rischio di sviluppare severe malattie cardiache che possono mettere a rischio la sopravvivenza degli uomini.
Cosa si è scoperto
Questi metalli sono spesso presenti in alcuni oggetti di uso quotidiano, ma anche nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo e nel cibo che mangiamo. L’esposizione costante a piombo, cadmio e arsenico, secondo gli scienziati, potrebbe agevolare lo sviluppo di coronaropatie, ictus e malattie delle arterie periferiche. Purtroppo l’esposizione a questi metalli, anche a basso livello, è molto frequente e interferisce su alcune funzioni biologiche fondamentali, pesando notevolmente sul rischio di sviluppare infarti, ictus o altre patologie cardiovascolari che possono causare morte prematura.
Dove si trovano principalmente cadmio e piombo?
In particolare il piombo e il cadmio tendono ad accumularsi nel nostro organismo rimanendo all’interno delle ossa e negli organi per moltissimi anni. Sono tantissime le attività della nostra vita quotidiana in cui entriamo a contatto con questi metalli e li respiriamo inevitabilmente. Il piombo, ad esempio, è copiosamente presente nella vernice dei vecchi appartamenti, ma anche nel tabacco che respiriamo volontariamente (per i fumatori) e involontariamente (per chi subisce passivamente il fumo). Cadmio e piombo sono anche presenti in alcune spezie, in alcuni cosmetici, in alcuni componenti elettronici e nelle emissioni industriali. CONTINUA A LEGGERE…
L’arsenico è molto presente nell’acqua
Il cadmio è abbondantemente presente anche nelle batterie al nichel-cadmio, in alcune plastiche e nel vetro, mentre ingeriamo spesso arsenico attraverso le acque sotterranee, che colpiscono l’acqua potabile, il suolo e il cibo coltivato in terreni contaminati. Soprattutto coloro che vivono in strade molto trafficate o in case vecchie, hanno le maggiori probabilità di entrare in contatto con questi metalli molto nocivi. Secondo gli scienziati occorrerebbe monitorare costantemente i livelli di metallo nell’ambiente per attuare iniziative di salute pubblica.
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