Preoccupazione nelle farmacie in Italia: ci sono poche scorte di Ibuprofene. Ecco dove

L'ibuoprofene rischia di terminare a breve, la pandemia e la crisi energetica stanno ostacolando la produzione di questo medicinale: tutti i dettagli

Immagine di repertorio, farmacia. Fonte foto: pixabay.com
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Il Professor Giuseppe Losego lancia l'allerta sulla carenza di ibuprofene, si rischia di non trovarlo più: ecco cosa ha detto l'esperto

La crisi energetica globale sta provocando sempre più disagi sotto ogni aspetto, a cominciare dalle materie prime che iniziano a scarseggiare: e tra il caro bollette e i rincari alimentari c'è un altro problema da non sottovalutare e che riguarda i medicinali. É alta tensione per l'ibuprofene, sostanza chimica contenuta in molti farmaci (soprattutto in quelli contro la febbre e il mal di testa) di cui si sta registrando carenza. E questo non è di buon auspicio dato l'avvicinarsi del freddo, come dichiarato da Giuseppe Losego (Presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Treviso) ai microfoni de Il Gazzettino.

Cosa succede con l'ibuprofene

Scarseggiano i flaconi in vetro e i tappi di plastica, sia a causa dell'inflazione che delle conseguenze della guerra in Ucraina, ma come anticipato si sta facendo fatica a reperire l'ibuprofene: la richiesta extra di questo farmaco nell'era della pandemia sta prosciugando le riserve e l'unico modo per sostituirlo è quello dei preparati. “Sono rimaste in circolo solo una o due tipologie di farmaci a base di ibuprofene – ha detto il Prof. Longo – contro le sette-otto sulle quali potevamo generalmente contare. È il caso di consigliare a chi prende farmaci sul lungo periodo di fare bene i conti con ciò che ha in casa. Non sono finite le scorte. Ma la situazione attuale un po' ci preoccupa". Ma il problema non riguarda solo l'ibuprofene…

Emergenza energia

A preoccupare gli esperti è anche il caro bollette, l'impennarsi del costo della luce che è fondamentale per la conservazione di farmaci e preparati. “È un problema serio – ha aggiunto Longo – perché nelle nostre strutture dobbiamo mantenere i farmaci sotto i 24 gradi, con alcune tipologie che devono restare tra 1 e 8 gradi. Di conseguenza dobbiamo accendere l’aria condizionata o il riscaldamento in base alle necessità". Senza un intervento concreto del Governo, e alla luce dei nuovi aumenti sulle bollette, la situazione rischia di divenire davvero drammatica. CONTINUA A LEGGERE


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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.