Pressione alta, i sintomi più comuni da non sottovalutare
La pressione alta, ossia l’ipertensione, spesso non presenta sintomi o presenta solo dei malesseri transitori su cui si tende a sorvolare, questo la rende pericolosa. Capire quando avviene un rialzo della pressione diventa un’impresa, ma riuscire ad individuarne i sintomi può salvare la vita in molte occasioni. E’ quanto riporta humanavox.it.
I sintomi più diffusi dell’ipertensione
Si definisce ipertensione, una condizione per cui la pressione arteriosa supera i 140 mmHG per il valore massimo e i 90 mmHg per la pressione minima. Quando si verifica un rialzo pressorio, solitamente non si avvertono disturbi particolari. Al limite, si può avvertire un leggero stato di agitazione, una condizione che non porta a pensare che si abbia la pressione alta. Come fare per capire quando c’è una situazione di ipertensione se i sintomi durano poco? E’ proprio la ripetizione di questi disturbi o sintomi che si presentano frequentemente, magari negli stessi orari o alle stesse condizioni, che dovrebbe far scattare l’allarme nei confronti della propria pressione. Se i sintomi della pressione alta sono leggeri e di poco conto, ma ritornano spesso, è utile misurare la pressione in casa o rivolgersi al proprio medico.
Pressione alta e mal di testa
Emicrania e cefalea sono i sintomi più comuni di un rialzo pressorio. Il mal di testa si manifesta soprattutto al mattino, quando la pressione torna a rialzarsi dopo lo stallo notturno. Tuttavia, un mal di testa può arrivare anche durante la giornata, specie se l’aumento della pressione è associato a stress e ansia. L’emicrania da ipertensione si manifesta in modalità diverse. Il mal di testa può essere pulsante e coinvolgere le tempie o una cefalea che porta stanchezza e disturbo visivo per la luce, per cui si avverte l’esigenza di chiudere gli occhi. Non è facile fare una distinzione tra mal di testa, soprattutto se si studia o si lavora pesantemente. Se la cefalea è ricorrente e non soffri di altre patologie, inizia a misurare la pressione, la causa dell’emicrania potrebbe essere proprio la pressione alta.
Pressione alta: sangue dal naso, orecchie, vertigini
Quando si parla di epistassi, ossia perdita di sangue dal naso, non c’è un chiaro collegamento con la pressione alta. Per scrupolo, ci si può misurare la pressione, ma ripetiamo che non è scientificamente provato che la sola pressione alta possa provocare la rottura dei capillari. Un’elevata quantità di sangue persa, potrebbe essere influenzata dalla pressione. In breve, se per forte contusione o frattura nasale, le arterie del naso risultano compromesse, può essere che con la pressione alta il flusso del sangue possa aumentare.
Tra i sintomi dell’ipertensione c’è l’acufene. Il collegamento potrebbe essere giustificato. La parte posteriore delle orecchie è molto vascolarizzata e in caso di pressione alta, potrebbero trovarsi sotto sforzo i vasi sanguigni e influenzare la capacità uditiva. Attenzione a non confonderlo con l’acufene che si presenta in situazioni particolari: per esempio in quota, sott’acqua, presenza di tappi di cerume, il problema risiede in questi casi alla pressione interna dell’orecchio e non della pressione del sangue.
Le vertigini possono scaturire da ipertensione. Ma anche in questo caso, possono essere causa di cervicalgia, da un problema interno all’orecchio, dallo spostamento degli otoliti o da problemi alla vista. Tuttavia, le vertigini sono ricorrenti in chi subisce un rialzo pressorio. Spesso, si accompagnano da pallore in viso, sudorazione fredda, pesantezza alle gambe che rende difficile restare in piedi. La nausea arriva spesso ad accompagnare le vertigini anche in caso di pressione alta. Se associate alla pressione alta, le vertigini sono preoccupanti, perché una delle conseguenze più pericolose dell’ipertensione è l’ischemia o l’ictus cerebrale. Dunque, le vertigini sono un campanello d’allarme che dovrebbe portare alla misurazione della pressione, che se alta, dovrebbe portare all’intervento medico.
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