
Il noto virologo Matteo Bassetti ha invitato i cittadini che si recano negli Usa a non consumare latte non pastorizzato
Anche se le cause del contagio non si conoscono ancora, di certo negli Usa è stato diagnosticato il primo caso di infezione da influenza aviaria in un bambino. Il tutto è avvenuto proprio nello stesso periodo in cui i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) della California hanno reso noto di aver rilevato la presenza di questo pericoloso virus in un lotto di latte crudo prodotto da una nota azienda casearia locale. Un fatto che potrebbe essere ben più di una semplice coincidenza.
I rischi legati al consumo di latte crudo
Per questa ragione gli scienziati hanno alzato la soglia di guardia e di attenzione per nuovi possibili casi di infezione nell’uomo. Il caso del bambino contagiato negli Usa ha confermato quelli che sono i potenziali rischi per la salute a cui si espongono coloro che bevono latte crudo (quindi non pastorizzato) e che non è stato sottoposto a trattamento termico. Proprio per questa ragione la trafila di produzione, per essere a norma di legge, viene sottoposta a rigorosi controlli. La legge, fra l’altro, ammette solo la vendita del latte dal produttore al consumatore o attraverso le macchine erogatrici installate dall’azienda stessa e non sono ammesse altre forme che ne possono allungare la filiera aumentando i potenziali rischi.
Lo studio che conferma i potenziali rischi per l’uomo
Negli Usa ha destato scalpore la scoperta di allevamenti di mucche il cui latte è risultato infetto dal virus dell’aviaria. La possibilità che il latte contaminato possa infettare anche l’uomo è stata anche confermata da una ricerca i cui risultati sono stati pubblicati qualche mese fa sul New England Journal. Secondo lo studio in questione, il latte crudo sarebbe in grado di veicolare il virus anche ad altri animali e quindi anche all’uomo. Non è un caso che nel medesimo allevamento dove sono state trovate mucche contagiate, sono state recuperate le carcasse di gatti morti.
Le raccomandazioni di Bassetti
Proprio per richiamare l’attenzione dei consumatori e di coloro che si recano negli Usa, il noto virologo Bassetti ha raccomandato di non consumare latte se non pastorizzato. Una raccomandazione che vale in particolar modo per i bambini il cui sistema immunitario, come ha spiegato lo stesso virologo del San Martino di Genova, “non è performante come quello degli adulti”. Il dato confortante, almeno finora, è che in Italia non sono stati registrati casi di infezione H5N1 negli allevamenti di bovini, anche se l’attenzione della comunità scientifica rimane molto alta.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.