Quali sono i rischi che si corrono nell'usare spesso lo smartphone? Le parole dell'esperta e tutte le precauzioni da prendere

La dottoressa Fiorella Belpoggi, intervistata da Benedetta de Mattei per San Marino Rtv, ha spiegato tutti i rischi e le precauzioni da prendere contro le radiazioni da smartphone

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Quali sono i veri pericoli di usare spesso lo smartphone? Le parole dell'esperta e tutte le precauzioni da prendere

Utilizzare lo smartphone per tante ore al giorno può agevolare il tumore al cervello: effettuare chiamate senza l'uso di auricolari per 4-5 ore in ogni giornata è molto pericoloso e favorisce lo sviluppo di neurinoma e glioma nell'emisfero cerebrale. Ciò non significa però che lo smartphone è fonte “sicura" di cancro e serie patologie cerebrali. A fare chiarezza sulla relazione tra cellulari e tumori al cervello è la dott.ssa Fiorella Belpoggi – direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna intervistata da Benedetta De Mattei per SanMarinoRtv.sm – che ha condotto un importante studio su radiazioni a radiofrequenza.

I dettagli dello studio

“Abbiamo condotto un esperimento – ha spiegato la dott.ssa Belpoggi – per studiare l’impatto dell’esposizione su cavie da laboratorio ai livelli di radiazioni a radiofrequenza prodotti da ripetitori e trasmettitori per la telefonia mobile ad intensità di campo simili a quelle a cui anche noi siamo esposti. Lo studio ha messo in evidenza l’aumento di tumori del cervello, di neurinomi e comunque di tumori delle cellule che rivestono i nervi". Lo studio condotto dal team guidato dalla dott.ssa Belpoggi ha riguardato 2488 ratti esposti a radiazioni GSM da 1.8 GHz per 19 ore al giorno e ha studiato le reazioni delle cavie dalla vita prenatale alla loro morta spontanea. “I risultati – prosegue la dott.ssa Belpoggi – ci fanno capire che almeno un principio di cautela debba essere adottato, non aumentando l’esposizione delle persone ma mantenendo semplicemente i livelli attuali presenti in Italia, che sono tra i più cautelativi del mondo, ossia tra i 6 e 20 V/m".

Le precauzioni da prendere

Detto ciò, cosa si può fare per evitare rischi in questo senso? Ce lo spiega ancora la dott.ssa Belpoggi: “è importante non tenere i cellulari troppo vicini al corpo (in particolare ai testicoli negli uomini e al seno nelle donne ndr) e utilizzare gli auricolari via cavo (non quelli wireless ndr) durante chiamate o ascolto di musica e registrazioni vocali. Si sconsiglia anche di telefonare, se non con auricolare, in treno, autobus o spazi dove il metallo attorno non fa uscire le onde e in cui sono molti presenti molti telefoni". “É bene poi – continua l'esperta – evitare di telefonare quando la copertura è scarsa in quanto in quei casi, per rimanere collegato alla rete, la potenza del segnale è maggiore ed emette più radiazioni".


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Gli altri consigli dell'esperta

Non tenere mai il telefono sotto il cuscino – prosegue la dott.ssa Belpoggi – e metterlo in modalità aerea di notte. Spegnere il Wi-Fi di notte, quando non lo si usa, a titolo precauzionale. Stare attenti al fatto che il segnale Wi-Fi di casa sia circoscritto alla stanza dove si lavora e che non arrivi fino alle camere da letto o al resto della casa perché può apparirci comodo ma può essere pericoloso. Tra l’altro dotare di cablaggio tutte le stanze ha un costo piuttosto limitato".

I rischi per bambini e ragazzi

Attenzione invece ai bambini, per cui i rischi di esposizione alla radiazioni è molto più alto. “L’utilizzo dei telefoni cellulari nei bambini – spiega ancora la dott.ssa Belpoggi – ha forti influenze anche sugli aspetti psicologici. C’è assuefazione, i bambini che si abituano a giocare con questi mezzi non usano più una costruzione o altre attività che richiedano un po' di ingegno. Il cervello diventa in tal modo passivo e questo da un punto di vista dell’intelligenza è molto pericoloso. Anche sul lavoro i giovani fanno fatica a stare attenti, si è sottoposti ad uno stress continuo poiché stare sempre collegati mentalmente con ciò che si sta facendo, insieme all’idea che la fidanzata o un amico stiano mandando un messaggio o ci stiano cercando, non è sano. È un eccesso di comunicazione che comporta dei veri rischi per la salute".

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.