Chi si è sottoposto al booster potrebbe soggiacere a regole meno stringenti in caso di quarantena
Il Governo ha richiesto la convocazione degli scienziati del Comitato Tecnico Scientifico per il 29 dicembre per valutare se modificare la quarantena obbligatoria a cui si dovranno sottoporre le persone entrate in contatto stretto con dei positivi al Covid, ma che si sono già sottoposti alla terza dose del vaccino. Questo è stato dettato dal fatto che, fino ad ora, non erano state prese nella dovuta considerazione il richiamo al vaccino e la presenza della nuova variante Omicron che, nella maggior parte dei casi, porta a dei sintomi più lievi e leggeri rispetto alla precedente variante, la Delta. Da leggere anche Bassetti: “No all’isolamento per i contatti stretti dei positivi..”
La riduzione dei tempi di isolamento
La decisione verrà presa basandosi sull’andamento della curva epidemiologia che verrà registrato fino a quel giorno e sui risultati dei tamponi che verranno eseguiti. Il giorno dopo, durante la riunione del Consiglio dei Ministri, verranno valutate le considerazioni fatte dagli esperti e, solo se la votazione raggiungerà la maggioranza, verranno effettuate delle modifiche al protocollo attuale. Oggi, se un vaccinato con doppia dose entra in contatto con una persona positiva è obbligato a rispettare un tempo di quarantena di sette giorni. Secondo le indiscrezioni, se a venire a contatto dovesse essere un soggetto che ha già ricevuto anche il terzo vaccino, i tempi di isolamento potrebbero essere ridotti a soli cinque giorni.
I sostenitori della riduzione della quarantena per i vaccinati
L’ipotesi di effettuare questa variazione deriva dal fatto che anche molti altri paesi stranieri si stanno muovendo nella stessa direzione. Ciò che, però, il Ministro Speranza e l’epidemiologo Greco, esponente di spicco del Comitato Tecnico Scientifico, hanno voluto sottolineare è che comunque l’Italia prenderà una decisione in merito in maniera completamente autonoma, così come lo farà sulla possibilità di organizzare una futura quarta dose se dovesse essere necessario. Molti sono i sostenitori della riduzione del periodo di quarantena, primo fra tutti Nino Cartabelotta, il Presidente della Fondazione Gimbe, una delle principali organizzazioni senza fine di lucro che si prefigge lo scopo primario di favorire e perseguire la salute e il benessere pubblico. CONTINUA A LEGGERE…
La variante Omicron
A giustificazione di questa sua ipotesi vi è il fatto che la nuova variante Omicron è molto più contagiosa e virulenta delle precedenti per cui, in teoria, il numero delle persone che dovrebbero essere messe in quarantena dovrebbe essere estremamente elevato, praticamente ingestibile. Altre, secondo il presidente di Gimbe, dovrebbero essere invece le procedure restrittive da intraprendere, come per esempio l’obbligo dell’utilizzo della mascherina FFP2 al posto della più comune chirurgica in alcuni luoghi chiusi. In attesa del 29 e del 30 dicembre, comunque, la somministrazione delle terze dosi continua costantemente.
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