Questa abitudine riduce il rischio di infarti e ictus: i risultati dello studio condotto per 13 anni
I risultati di uno studio indicano che avere una certa abitudine abbassa il rischio di ictus e di malattie cardiovascolari. Scopriamo di cosa si tratta.
Questa abitudine riduce il rischio di infarti e ictus: i risultati dello studio condotto per 13 anni
Grazie a uno studio pubblicato su Nature durato dal 2009 al 2022, si può affermare che oltre a un'alimentazione sana è importante per il benessere dell'organismo, anche prendere un'altra abitudine che contribuisce tra regime alimentare ed esercizio fisico, a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e di ictus. Di cosa si tratta? Scopriamolo subito, come riporta il Giornale.
Lo studio
Lo studio ha preso in esame oltre centomila persone dove viene dimostrata l'associazione tra i cicli giornalieri di alimentazione/digiuno con i cosiddetti “orologi circadiani periferici", ossia le variazioni cliniche che ogni giorno coinvolgono le nostre attività biologiche, che partecipano direttamente alla regolazione del sistema cardiovascolare. In parole semplici, l'abitudine che riduce il rischio di infati e ictus è legata all'orologio. Entriamo nel dettaglio.
I risultati
I ricercatori dell'Istituto nazionale francese di Sanità e Ricerca medica (Inserm), della Sorbona di Parigi e dell'Istituto di Salute globale di Barcellona spiegano che “L'orario dei pasti e il numero di occasioni in cui si mangiava sono stati stimati da registrazioni dietetiche ripetute nelle 24 ore“. Secondo lo studio, consumare il primo pasto della giornata dopo le 9 anziché prima delle 8 e l'ultimo pasto della giornata dopo le 21 invece che prima delle ore 20 è “associato a un rischio più elevato di esiti cardiovascolari, soprattutto tra le donne“.
Il consiglio degli esperti
I ricercatori che hanno condotto lo studio per circa 13 anni hanno preso in esame 103.389 partecipanti tra cui il 79% donne con un'età media di 42.6 anni. Nel complesso, i partecipanti più giovani senza storie familiari di malattie cardiovascolari, fumatori abituali ma sportivi avevano la tendenza a fare colazione più tardi. Parlando di percentuali, ritardare il momento della colazione aumenta del 6% l'insorgenza di malattie cardiovascolari che arriva all'8% se si cena troppo tardi la sera. Gli studiosi spiegano: “I nostri risultati suggeriscono un potenziale vantaggio nell’adozione di schemi alimentari anticipati e nell’abbinamento di un periodo di digiuno notturno più lungo con un ultimo pasto anticipato, piuttosto che saltare la colazione, nella prevenzione delle malattie cardiovascolari“.
Concludendo…
Per mangiare bene dovremmo essere mattinieri e non tardare troppo la sera. Il Giornale riporta che le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la prima causa di morte e di malattie nel mondo con quasi 8 milioni di decessi ogni anno. I ritmi di vita accelerati, la mancanza sempre di tempo, le pratiche di digiuno che propongono il salto dei pasti, hanno portato a comportamenti nutrizionali sbagliati, come mangiare a tarda notte e saltare la colazione.
Il ciclo quotidiano composto da alimentazione e digiuno sincronizza i ritmi circadiani negli organi periferici “tra cui soprattutto il fegato ma anche cuore, reni e pancreas, e influenza le funzioni cardiometaboliche compresa la regolazione della pressione sanguigna". La crononutrizione è un nuovo campo nelle Scienze della Nutrizione di fondamentale importanza per spiegare la relazione tra i tempi di assunzione del cibo, i ritmi circadiani e la salute dell'organismo umano.
Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.
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18 Marzo 2019 | ore 22:27