
Che cos’è l’Ictus?
Quando si parla di Ictus – secondo quanto riportato da “Corriere.it” – si fa riferimento ad un danno cerebrale che si verifica nel momento il cui l’afflusso di sangue al cervello viene interrotto a causa dell’ostruzione di un’arteria (ictus ischemico) o a causa della sua rottura (ictus emorragico). Nel momento in cui una persona viene colpita da ictus, occorre che vi sia un soccorso immediato, in quanto in mancanza di un intervento che si va a realizzare nelle primissime ore dall’attacco, i neuroni della zona colpita – che non ricevono più ossigeno – iniziano a morire, con gravi conseguenze per il paziente.
Un sano stile di vita consente di ridurre fino all’80% il rischio di Ictus
Sulla rivista “Stroke” gli esperti dell’American Heart Association – come si legge su “Corriere.it” – hanno pubblicato le nuove linee guida relative alla prevenzione primaria dell’ictus. Al loro interno si sottolinea come coloro che conducono uno stile di vita sano possono ridurre il rischio di ictus fino all’80%. Tale risultato risulta essere assolutamente impossibile da centrare con qualsiasi altro tipo di intervento sia di natura farmacologica che di natura chirurgica. Per “stile di vita” sano si intende dire addio a determinate abitudini che rappresentano dei fattori di rischio molto importanti di ictus: tra questi non possiamo fare a meno di citare il fumo, la sedentarietà e l’alimentazione scorretta.
Ictus, l’ipertensione arteriosa agisce come un killer silenzioso
Quando si parla di ictus, uno dei principali fattori di rischio è rappresentato dall’ipertensione che agisce come una sorta di “killer silenzioso”. Come si legge su “Ok-salute.it”, Carlo Gandolfo, professore ordinario di Neurologia al’Università di Genova e componente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), ha spiegato che l’ipertensione arteriosa agisce sulla base di due meccanismi fondamentali. Da un lato la pressione alta può determinare un’alterazione delle arterie, favorendone l’occlusione e, in tal senso, costituisce un fattore di rischio dell’ictus ischemico. Dall’altro, la pressione alta può generare anche la rottura dell’arteria, scatenando a sua volta un’emorragia cerebrale. Quest’ultima è meno frequente, ma presenta un tasso di mortalità più elevato.
Ridurre la pressione arteriosa riduce il rischio di essere colpiti da Ictus
Dunque, abbiamo sottolineato come la pressione arteriosa possa rappresentare un vero e proprio “killer silenzioso” che va ad aumentare in maniera esponenziale il rischio di essere colpiti da ictus. Secondo quanto si legge su “Ok-salute.it”, il professore Carlo Gandolfo ha spiegato come sia stato scientificamente provato che “ridurre la pressione arteriosa, anche di poco, consente di abbassare del 40-50% il rischio di andare incontro a ictus“.
Quando si parla di ipertensione?
A questo punto viene da porsi una domanda molto semplice: quando si può parlare di ipertensione? Come si legge su “Ok-salute.it”, l’ipertensione può presentarsi a qualsiasi età, anche nelle fasce più anziane della popolazione. Inoltre, riferendosi ai valori della pressione, Carlo Gandolfo sottolinea che “non dovrebbero superare i 140 di sistolica (massima) e i 90 di diastolica (minima)“. Inoltre, va sottolineato come la pressione tenda ad aumentare con l’avanzare dell’età e questo può essere dovuto a fattori di natura generica o ambientale. In ogni caso, risulta assolutamente fondamentale tenerla sotto controllo e restare entro dei limiti stabiliti.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.