Reflusso gastrico, di cosa si tratta
Circa il 44% della popolazione italiana soffre della malattia da reflusso gastroesofageo, e il numero è in crescita. Questa patologia consiste nella risalita del contenuto dello stomaco nell’esofago attraverso lo sfintere esofageo inferiore. L’evento in sé non delinea un quadro di condizione patologica, a tutti è capitato o potrebbe capitare, come asserisce il professor Piretta. Invece, si parla di malattia da reflusso quando il numero di questi episodi è in grado di determinare una sintomatologia o creare danni a livello della mucosa dell’esofago.
Le cause del reflusso gastroesofageo
“Non si conoscono le cause del reflusso, ma si conosce il meccanismo che causa la sua comparsa” spiega Luca Piretta. “Si tratta di una disfunzione dello sfintere esofageo inferiore, un sistema valvolare che viene abitualmente contratto durante la masticazione e che si rilascia durante la deglutizione. In alcuni soggetti questo processo non funziona come dovrebbe“. Riguardo alle condizioni predisponenti, il professor Piretta dice che “Il disordine può colpire chiunque. Si verifica più frequentemente nei soggetti che soffrono di obesità, stitichezza, tosse cronica, nelle donne in gravidanza o in chi presenta una predisposizione genetica che aumenta la pressione dell’addome“.
Quali sono i sintomi
I sintomi più comuni del reflusso gastrico sono il bruciore retrosternale e il rigurgito acido, ma non solo. “Esistono anche sintomi non caratteristici come il dolore retrosternale, la tosse o la disfonia, cioè l’abbassamento del tono di voce. Quelli meno frequenti, sono l’extrasistolia e a volte la scialorrea, un’eccessiva salivazione.
Come curarsi
Una volta ricevuta la diagnosi, il regime alimentare conta molto. Bisognerebbe mangiare poco e spesso, evitando o riducendo il consumo di grassi. Alimenti sconsigliati sono il cioccolato, menta, liquirizia, formaggi, caffè, alcolici, bevande gassate, agrumi, bevande troppo calde o troppo fredde. Il gastroenterologo avverte che dovremmo preoccuparci di quelli che peggiorano la malattia da reflusso gastroesofageo, non dei cibi che aiutano. I farmaci che vengono prescritti sono gli antiacidi, i procinetici. È possibile anche sottoporsi all’impianto di dispositivi che proteggono direttamente la mucosa.
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