Il farmaco sperimentale è stato presentato nel corso del congresso Ectrims in corso di svolgimento ad Amsterdam
La sperimentazione di un nuovo farmaco avrebbe dimostrato benefici a lungo termine in alcuni pazienti che soffrono di una gravissima malattia e cioè la sclerosi multipla. I risultati delle sperimentazioni sono stati presentati nel corso del congresso Ectrims che si sta svolgendo ad Amsterdam. La nuova molecola è stata sperimentata con successo dalla casa farmaceutica Merck. Secondo quanto illustrato dai ricercatori, il farmaco sarebbe in grado di stabilizzare la malattia per diversi anni, riducendo di molto i casi di recidiva e riducendo al minimo le lesioni e il volume.
Il farmaco sperimentato dalla Merck
Si tratta del farmaco sperimentale chiamato Evobrutinib, un immunomodulatore che si assume per bocca e che riesce a raggiungere il sistema nervoso centrale agendo con efficacia sulle cause periferiche e centrali dell’infiammazione. Grazie alla sua formulazione, questo farmaco è in grado di inibire l’azione della tirosinchinasi di Bruton sia nei linfociti che nelle cellule microgliali. Si tratta quindi di un farmaco in grado di fermare la recidive e di controllare la progressione silente della patologia.
Come fermare la progressione della malattia?
Sappiamo che la sclerosi multipla ha un impatto importante sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista cognitivo e mentale. Proprio la progressione silente della malattia rappresenta un tema nodale per poterne trovare le contromisure. Conoscere meglio la sclerosi multipla significa anche individuare le modalità attraverso le quali riesci ad avanzare maniera silente, senza recidive. Il farmaco sperimentato dalla Merck si è dimostrato in grado di mantenere stabile la malattia per un periodo lungo oltre 40 mesi e ha dimostrato di poter lenire gli effetti della forte infiammazione che caratterizza proprio la sclerosi multipla. CONTINUA A LEGGERE..
Le proprietà del nuovo farmaco
Secondo i dati presentati della stessa casa farmaceutica, questa molecola sarebbe in grado di ridurre i livelli ematici di NFL cioè i neurofilamenti a catena leggera, riducendo la perdita di volume cerebrale e la progressione della malattia. Secondo i dati sviscerati dalla casa farmaceutica sarebbero stati il 96% i pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante che hanno manifestato un efficace risposta anticorpale dopo la somministrazione del farmaco . Si tratta di pazienti che hanno ricevuto due dosi di vaccino anti covid a mRna.
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