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Scienziati in allarme per il salto di specie dell’influenza aviaria in Spagna: avrebbe contagiato un allevamento di visoni. Quali rischi per l’uomo?

La mutazione si sarebbe verificata in un allevamento intensivo di mammiferi che sarebbe entrato in contatto con il virus dopo eventi di infezione nei volatili selvatici

Scienziati in allarme per il salto di specie dell’influenza aviaria in Spagna: avrebbe contagiato un allevamento di visoni. Quali rischi per l’uomo?
Influenza aviaria, ecco cosa si è scoperto sul nuovo ceppo (foto Pixabay)

Il salto di specie si sarebbe verificato nel mese di ottobre 2022 ma non rappresenterebbe un problema per l’uomo

Dopo l’esperienza della pandemia, quando si parla di spillover (salto di specie dei virus), c’è sempre il timore che quella esperienza che ha stravolto la collettività, possa nuovamente materializzarsi. Ecco perchè ha destato una certa preoccupazione la notizia giunta in queste ore dalla Spagna, dove si sarebbe verificata una mutazione rara del virus H5N1 (l’influenza aviaria) all’interno di un allevamento di visoni. La mutazione si sarebbe verificata nel nord-est della Spagna, in Galizia. In precedenza non era mai stata registrata dagli scienziati una trasmissione da mammifero a mammifero in condizioni controllate di questo virus. Solo nel New England, come si apprende dal sito dell’Ansa, si sarebbe verificato un salto di specie nelle foche.

L’opinione degli esperti

Pare che la diffusione del virus tra i visoni si sarebbe verificata nell’ottobre del 2022. Per fortuna, però, non si sarebbe verificata la trasmissione del virus negli esseri umani, anche se la guardia è sempre alta e nulla è scontato. Sulla vicenda si è espressa l’esperta Isabella Monne, che opera presso l’istituto Zooprofilattico delle Venezie. Secondo la Monne, questo salto di specie va considerato un “caso di rilievo”, perchè si è “Finora il virus H5N1 aveva fatto solo salti sporadici nella popolazione dei mammiferi”, ma quello si è “diffuso all’interno dell’allevamento, tra mammifero e mammifero”. La Monne è stata tra le autrici dell’articolo scientifico in cui si parla di questo salto di specie insieme a Montserrat Agüero, del Laboratorio cenrtrale di veterinaria del ministero spagnolo dell’Agricoltura e ad altri colleghi.

Un evento da non trascurare

In pratica la mutazione si sarebbe verificata in un allevamento intensivo di mammiferi che sarebbe entrato in contatto con il virus dopo eventi di infezione nei volatili selvatici. Secondo Isabella Monne, questo evento dimostra come le influenze aviarie non dovrebbero mai essere sottovalutate, perchè potrebbero interessare altre specie, compresi gli esseri umani. La vera sfida per gli scienziati quello di bloccare il virus che circola fra le specie selvatiche proprio per evitare che il virus possa trasmettersi di specie in specie per arrivare fino agli esseri umani, con conseguenze inimmaginabili. CONTINUA A LEGGERE…

Il caso del 2003

Va detto che nel 2003, in un allevamento di polli in Olanda, si verificarono almeno 83 passaggi del virus dagli animali all’uomo, ma nessuna trasmissione da uomo a uomo. Il caso della Galizia invece è più rassicurante per il semplice fatto che non vi sarebbe stata la trasmissione all’uomo.  Secondo l’esperta, è importante mantenere sempre alta la guardia perchè il virus continua a circolare a marce forzate andando alla ricerca di nuovi ospiti. Il timore per il futuro è che l’ospite possa diventare anche l’essere umano con tutte le conseguenze del caso.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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