Scompenso cardiaco, se stai avendo questi sintomi difficili da riconoscere devi subito allarmarti

Scompenso cardiaco, che cos’è?

Quando si parla di scompenso cardiaco – come riportato da “Fondazioneveronesi.it” – si fa riferimento ad una condizione di incapacità del cuore a pompare una quantità di sangue sufficiente alle necessità dell’organismo, causando un accumulo di liquidi (acqua) negli arti inferiori, nei polmoni e in altri tessuti.

Scompenso cardiaco, si sta diffondendo sempre di più

Con il trascorrere degli anni l’aspettativa di vita sta crescendo sempre di più e per questo motivo anche lo scompenso cardiaco risulta essere un problema in crescita. Stando a quanto si legge su “Fondazioneveronesi.it”, si stima che vada ad interessare circa l’1-2% della popolazione che vive nei paesi occidentali, con tassi di mortalità ancora piuttosto elevati nonostante la medicina stia compiendo importanti passi in avanti per quanto riguarda la conoscenza del problema e le migliori terapie da adottare.

Scompenso cardiaco, quando si presenta?

Generalmente lo scompenso cardiaco si presenta a seguito di altre malattie o condizioni che contribuiscono ad indebolire il cuore. Secondo quanto riportato da “Fondazioneveronesi.it”, nelle fasi iniziali della malattia l’incapacità del cuore di svolgere nel migliore dei modi la sua funzione di pompaggio si manifesta solo in seguito ad uno sforzo. Con il trascorrere del tempo, invece, man mano che lo scompenso cardiaco aumenta di gravità, allora le difficoltà si presentano anche quando ci si trova a riposo.

Scompenso cardiaco, quali sono le cause?

Quando si fa riferimento allo scompenso cardiaco – come si legge su “Fondazioneveronesi.it” – tra le cause più frequenti vanno citate la cardiopatia ischemica, le coronopatie, l’ipertensione arteriosa, un precedente infarto, malattie di natura congenita o il diabete. A tutte queste, poi, possono andare ad aggiungersi anche delle problematiche alle valvole cardiache, oltre alle aritmie, malattie del pericardio e dell’endocardio. Va sottolineato, inoltre, come esistano due diversi tipi di scompenso cardiaco: acuto e cronico. Si parla di scompenso cardiaco acuto nel momento in cui si presenta in maniera improvvisa, mentre si fa riferimento a quello cronico nel momento in cui risulta essere la conseguenza di danni che si sono accumulati nel tempo.

Scompenso cardiaco, quali sono i principali sintomi?

Riconoscere l’insufficienza cardiaca in alcuni casi può risultare piuttosto complicato perché a volte i sintomi non si manifestano in maniera sempre chiara. Negli stadi precoci ad esempio – come riportato da “Fondazioneveronesi.it” – lo scompenso cardiaco può essere addirittura asintomatico o presentare dei disturbi come l’affaticamento che rischiano di essere scambiati come segnali piuttosto naturali di invecchiamento. Nella maggior parte dei casi, però, si presentano dei sintomi che devono far scattare un campanello d’allarme. Tra i principali possiamo citare:

– Difficoltà di natura respiratoria e affanno
– Gonfiore a piedi e gambe
– Carenza di energia ed un senso di spossatezza
– Sonno disturbato a causa di carenza d’aria

Inoltre, in alcuni casi possono presentarsi anche sintomi diversi come ad esempio il gonfiore addominale, la perdita di appetito, tosse con espettorato “schiumoso” o catarro, un aumento della minzione nel corso delle ore notturne e, in alcuni casi, si può addirittura arrivare alla perdita di memoria a causa della cattiva irrorazione del cervello.