A Milano tra pochi giorni si tornerà in classe: ecco cosa accadrà in caso di contagi
Le scuole stanno per riaprire i battenti a Milano, nonostante la Lombardia sia ancora in zona rossa. Gli scienziati stanno ancora discutendo in merito all’eventuale impatto del virus determinato dalla riapertura delle scuole. Dopo le festività pasquali, di certo, si riaprirà e si tornerà in classe indipendentemente dalla curva epidemiologica. Secondo quanto riportato in questi giorni dal Corriere, l’Ats di Milano ha scritto ai vari dirigenti scolastici per fornire nuove indicazioni anti-Contagio stabilite dalla Regione Lombardia. Da leggere anche Coronavirus, l’annuncio di Draghi alle regioni: “Programmeremo le riaperture”.
Le procedure previste
In caso di positività di un alunno o del personale docente, si procederà al tracciamento dei contatti che il contagiato ha avuto due giorni prima del tampone. In caso di contagio, fra l’altro, la quarantena durerà due settimane mentre al termine del periodo previsto si procederà ad effettuare il tampone e solo quando si avrà un risultato negativo si potrà tornare a fare una vita normale. Coloro che sono stati contagiati da variante dovranno invece fare un tampone molecolare al posto di quello rapido.
Cosa succede se un alunno è positivo
Qualora gli alunni della scuola primaria o secondaria dovessero risultare positivi, tutti gli alunni della classe verranno considerati contestualmente contatti stretti e dovranno seguire le misure anti-Covid. Tutta la classe verrà sottoposta dunque a tampone molecolare. Per gli insegnanti i tamponi potranno essere eseguiti senza appuntamento in uno dei centri tampone dedicati, compilando il modulo. Il positivo tornerà in classe a guarigione avvenuta ma solo dietro attestazione del medico. Al termine della quarantena anche i contatti che non hanno sintomi potranno tornare ad uscire.
Chiusura di tutta la scuola
Secondo quanto previsto dall’Ats, spetterà agli organi preposti valutare in caso di positività al coronavirus se chiudere per intero la struttura scolastica nel momento in cui il 30% risultasse coinvolto nel contagio. In questa fase si potrà decidere se proseguire con la didattica a distanza o meno. Qualora la percentuale dovesse salire al 50% delle classi totali, la didattica a distanza sarà resa obbligatoria e tutto il personale docente e gli alunni dovranno rispettare le due settimane di quarantena.
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