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Se hai questo valore alto stai mettendo in pericolo il tuo cuore. Ecco cosa fare subito

Se si ha un livello alto di omocisteina aumenta il rischio di eventi cardiovascolari. La conferma arriva dal Prof. Claudio Borghi, ordinario di Medicina Interna presso l'Ospedale Sant'Orsola Malpighi di Bologna

Se hai questo valore alto stai mettendo in pericolo il tuo cuore. Ecco cosa fare subito
Se hai questo valore alto stai mettendo in pericolo il tuo cuore. Ecco cosa fare subito. Fonte foto: pazienti.it

Cos’è l’omocisteina?

Quando il valore dell’omocisteina è alto, i rischi di natura cardiovascolare aumentano. A questo punto, però, viene da porsi una domanda: cos’è l’omocisteina? Secondo quanto riportato da “Pazienti.it”, si tratta di un amminoacido che deriva dalla metionina, vale a dire un amminoacido essenziale che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e che per questo motivo occorre assumerlo attraverso la dieta. Generalmente l’omocisteina è presente nel sangue in quantità piuttosto limitate in quanto appena formata viene subito convertita in metionina o trasformata in un altro amminoacido che si chiama cisteina. Nel momento in cui l’omocisteina plasmatica è alta, allora esiste il serio rischio di eventi cardiovascolari.

Se l’omocisteina è alta esistono rischi di eventi cardiovascolari

Dunque, abbiamo sottolineato come in presenza di un valore alto di omocisteina, i rischi di natura cardiovascolare aumentano. La conferma arriva anche dal Prof. Claudio Borghi, ordinario di Medicina Interna presso l’Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna, il quale – intervistato da “Donnamoderna.it” – ha dichiarato come negli ultimi anni studi scientifici abbiano evidenziato che la presenza di omocisteina alta sia collegata ad “un aumento del rischio di avere una malattia cardiovascolare (formazione di trombi nelle arterie o nelle vene), patologie neurodegenerative (demenza e malattia di Alzheimer) e fragilità delle ossa”.

Da cosa dipende un valore alto di omocisteina?

L’iperomocisteinemia, vale a dire il valore alto dell’omocisteina, può dipendere da diversi fattori. Secondo quanto riportato da “Pazienti.it”, può avere tre cause principali: difetti congeniti, patologie acquisite o cattive abitudini o condizioni di vita. I sintomi e le conseguenze di alti valori di omocisteina sono diversi per età ed entità a seconda se si tratti o meno di una condizione geneticamente determinata o no.

Quali sono le conseguenze e i sintomi dell’omocisteina?

Se ci si trova in presenza di un alto valore di omocisteina a causa di forme congenite, le conseguenze si traducono in differenti alterazioni somatiche come ad esempio la dislocazione del cristallino, l’osteoporosi, danni a carico dei vasi, ritardi cognitivi o problemi neurologici piuttosto gravi sin dall’infanzia. A questo punto, però, non ci si può fare a meno di porsi una domanda: se l’omocisteina è alta per cause differenti da quella congenita, quali possono essere le conseguenze? Di certo, secondo quanto riportato da “Pazienti.it”, quando vi è un alto livello di omocisteina vi è un incremento del rischio cardiovascolare e, dunque, un aumento del rischio di eventi come l’infarto del miocardio, l’ictus o la trombosi. Il problema della cosiddetta iperomocisteineamia è che nel momento in cui non è causata da deficit congeniti, non presenta sintomi particolari. Dunque, in tal senso, il consiglio è quello di rivolgersi al medico se ci si sente molto affaticati, se si è pallidi, se vi sono alterazioni nel battito o difficoltà respiratorie.

Omocisteina alta: le cure e cosa mangiare

Per abbassare la omocisteina alta, secondo quanto riportato da “Pazienti.it”, occorre sottoporsi a delle terapie che prevedono la somministrazione di vitamine B6, B8 e B12. Inoltre, non va trascurato un miglioramento dello stile di vita per quanto riguarda la dieta e l’attività fisica. A proposito della dieta, quando l’omocisteina è alta è consigliato mangiare alimenti che hanno una forte presenza delle vitamine che abbiamo citato in precedenza: vegetali di colore verde scuro, legumi, noci, nocciole, mandorle, carne, pesce, uova, latte e derivati (vitamina B12), latte di soia (vitamina B6 e B), arance e kiwi. Va prestata la massima attenzione anche a come si conservano questi alimenti, in quanto il contenuto delle vitamine B6 e B9 può ridursi drasticamente se i medesimi alimenti vengono esposti alla luce, al congelamento o vengono cotti. In generale, inoltre, è consigliabile evitare di mangiare carni grasse – meglio il pesce – aumentare la dose giornaliera di frutta e verdura, limitando al tempo stesso alcolici e caffè.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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