
Che cos’è la trombosi?
Quando si parla di trombosi, si fa riferimento alla terza malattia cardiovascolare più comune. Secondo quanto riportato da “Fondazioneveronesi.it”, comprende due condizioni collegate: l’embolia polmonare e la trombosi profonda. A generare la trombosi è un trombo, vale a dire un coagulo di sangue presente all’interno di un’arteria o di una vena che può ostruire o rallentare la circolazione del sangue e, in alcuni casi, può arrivare in un organo vitale, con conseguenze potenzialmente fatali.
Distinzione tra trombosi venosa e trombosi arteriosa
Secondo quanto riportato da “Fondazioneveronesi.it”, a seconda del tipo di vaso che viene coinvolto si può parlare di due tipologie diverse di trombosi: quella venosa e quella arteriosa. Quando i trombi vanno ad interessare le arterie risultano avere una pericolosità maggiore in quanto vanno a bloccare l’arrivo dell’ossigeno nel sangue, con la conseguente morte di alcune cellule: a quel punto, dunque, si può essere colpiti da un infarto del miocardio, da un ictus o da un’ischemia periferica. Per quanto riguarda i trombi che si presentano nelle vene, essi rappresentano un freno per il ritorno del sangue nel cuore, andandolo a rallentare. La parte liquida del sangue, inoltre, fuoriesce dal vaso e va a gonfiare i tessuti circostanti, provocando edema (gonfiore degli arti).
Quali sono i sintomi della trombosi venosa? In primis il gonfiore
In questo articolo vogliamo soffermarci in particolar modo sulla trombosi venosa. In tal senso, grazie al Dottor Corrado Lodigiani, responsabile del Centro Trombosi e Malattie Emorragiche dell’ospedale Humanitas di Milano – come riportato da “Corriere.it” – andremo ad elencare i segnali che non vanno sottovalutati in merito alla trombosi venosa. In tal senso, tra i principali sintomi vi è il gonfiore, con il Dottor Lodigiani che sottolinea: “L’arto interessato da trombosi venosa profonda diventa più pesante”. Dunque, il soggetto che è stato colpito da trombosi venosa inizia ad accusare un senso di pesantezza “in genere associato ad un aumento di volume dell’arto stesso”. Sia le braccia che le gambe possono presentare la formazione di un trombo, ma va chiarito come siano le gambe a risultare quelle maggiormente a rischio. Inoltre, il Dottor Lodigiani sottolinea come in alcuni casi il gonfiore possa essere dovuto semplicemente alla stasi del sangue e non necessariamente rappresenta un sintomo di trombosi venosa. Per ridurre i rischi di trombosi venosa o di edema è consigliabile utilizzare delle calze elastiche. Inoltre, è raccomandabile rendersi protagonisti di esercizi da praticare quando si è seduti con piedi e caviglie, e alzarsi con regolarità.
Un altro sintomo di trombosi venosa è rappresentato dal dolore
Abbiamo sottolineato come il gonfiore rappresenti il principale campanello d’allarme di trombosi in atto. A questo sintomo, però – come dichiarato dal Dottor Lodigiani e riportato da “Corriere.it” – si unisce anche il dolore: “A gonfiore e pesantezza si può aggiungere una dolenzia di intensità varia”. Si tratta di un sintomo che può risultare poco chiaro in quanto è molto simile ad un crampo, ad un dolore articolare o muscolare e, dunque, chi ne soffre può essere portato ad attribuirlo ad un trauma non noto. In questi casi l’individuo avverte un dolore che può essere di lieve o forte intensità, ma difficilmente si tratterà di un dolore insopportabile.
Trombosi venosa: un altro segnale è dato dall’arrossamento
Abbiamo evidenziato come il gonfiore o il dolore possano rappresentare dei segnali di trombosi venosa profonda. Quest’ultima, però – stando a quanto dichiarato dal Dottor Lodigiani e riportato da “Corriere.it” – può essere “annunciata” anche da segnali superficiali: “La pelle si può arrossare, talora diventare di un colorito scuro-brunastro, in associazione ad una sensazione di intenso calore”. Infine, va sottolineato come i sintomi che abbiamo citato in questo articolo possano fare la loro comparsa insieme o singolarmente. In ogni caso, però, risulta assolutamente fondamentale riconoscerli subito e intervenire in quanto la situazione può peggiorare sensibilmente nell’arco di ore o giorni.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.