Secondo uno studio giapponese il Covid sarebbe meno letale dell'influenza: ecco perchè

Il Covid sarebbe meno letale della stessa influenza, queste sono le conclusioni sorprendenti di un discusso studio giapponese

Nuova variante del Covid scoperta in Francia (foto. Pixabay)
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Ecco un sorprendente studio giapponese che ha suscitato molti dibattiti tra gli scienziati

Spesso i social network sono fonti di bufale storiche, ma altre volte fungono da cassa di risonanza per informazioni e news di una certa rilevanza. L’ultima indiscrezione che continua a girare soprattutto su Facebook riguarda uno studio condotto nel maggio dello scorso anno: la tesi di fondo sarebbe che il Covid-19 sarebbe meno letale rispetto alla comune influenza. Al momento, però, la ricerca in oggetto non ha mai avuto alcun placet da parte della comunità scientifica che, esattamente al contrario, si conferma piuttosto scettica su questo lavoro. Il motivo risiederebbe nella parzialità della ricerca. Gli scienziati, quindi, invitano a tenere alta la guardia. Leggi anche Coronavirus, Speranza annuncia: “Per l'estate sono ottimista, ma ora bisogna avere prudenza". 

Covid-19 meno letale dell’influenza? La ricerca pubblicata su medrXiv

Lo studio, pubblicato su medrXiv, è stato condotto su 1.000 campioni di sangue di pazienti di una delle cliniche più rinomate del Giappone: la Kobe City Medical Central General Hospital. Il lasso di tempo preso in considerazione è stata la settimana che andava dal 31 marzo al 7 aprile del 2020. I campioni di sangue erano stati accuratamente suddivisi per sesso e per età. In quest’ultimo caso, si è ricorso alle fasce decennali. Su questi 1.000 campioni di sangue sono stati condotti dei test sierologici standard.

Cosa è emerso dalle analisi?

Sono state ben 33 le positività agli anticorpi al SARS-CoV-2 (IgC positive). Facendo le stime sulla cifra della popolazione di Kobe (1.518.870 abitanti), era possibile asserire che i positivi in tutto erano 50.123. Gli autori di questo studio asseriscono che la percentuale di morti dovuti solo all’infezione di Covid-19 sarebbe ampiamente inferiore alle stime.


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Conclusioni

La comunità scientifica, però, evidenzia che è impossibile tratte conclusioni da un campione di soli 1.000 pazienti su una popolazione superiore al milione e mezzo. Ecco perché lo studio non è stato validato dalla comunità scientifica. L’analisi, infatti, risulta troppo piccola in rapporto ad una pandemia di tipo globale. Per questo motivo, sarebbero opportuni nuovi studi su un campione superiore.

Per quanto riguarda le indiscrezioni riportate sulle reti sociali, tipo Facebook, è sempre bene comunque fare tutti i controlli del caso, a partire dalla consultazione delle fonti. Altrimenti, si rischia di incappare nelle più classiche delle bufale del web.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.