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Sia la pressione sistolica alta che quella diastolica possono causare infarto e ictus. Lo dice un nuovo studio

Sia la pressione sistolica alta che quella diastolica possono causare infarto e ictus. Nuovo studio del dott. Deepak L. Bhatt

Sia la pressione sistolica alta che quella diastolica possono causare infarto e ictus. Lo dice un nuovo studio
Sia la pressione sistolica alta che quella diastolica possono causare infarto e ictus. Lo dice un nuovo studio, foto: Wikimedia Commons

Sia la pressione sistolica alta che quella diastolica possono causare infarto e ictus. Lo dice un nuovo studio

Una nuova ricerca suggerisce che entrambe le letture della pressione sanguigna sono ugualmente importanti.
Le malattie cardiache e l’ictus sono le principali cause di morte in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, oltre 600.000 persone muoiono di malattie cardiache ogni anno. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), è possibile prevenire quasi un quarto dei decessi dovuti a malattie cardiovascolari., come riportano medicalnewstoday.com e medicalexpress.com

Monitorare la pressione sanguigna è fondamentale

Monitorare la pressione sanguigna è fondamentale. Questi test registrano la pressione sanguigna usando due misurazioni: pressione sistolica e diastolica. Comprendere questi numeri è la chiave per controllare la pressione sanguigna. La pressione sistolica mostra quanta pressione il sangue esercita sulle arterie quando il cuore batte, mentre la pressione diastolica mostra la pressione mentre il cuore riposa tra i battiti. L’American Heart Association (AHA) consiglia che i valori della pressione sanguigna al di sotto di 120/80 millimetri di mercurio (mm Hg) sono normali.

Quale numero è più importante?

Quando le letture vanno da 120-129 mm Hg sistolica e meno di 80 mm Hg diastolica, la persona ha una pressione sanguigna elevata. L’ipertensione si verifica quando la pressione sanguigna è costantemente superiore a 130 mm Hg sistolica o superiore a 80 mm Hg diastolica. Quando i medici valutano il rischio di ipertensione, di solito prestano maggiore attenzione alla pressione sistolica, che considerano un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari negli anziani. Decenni di ricerca hanno indicato che la pressione sanguigna sistolica alta è più probabile della pressione diastolica per predire le malattie cardiache, ma ora un nuovo studio rileva che entrambi i numeri nelle letture della pressione sanguigna hanno una forte associazione con infarto e rischio di ictus. I ricercatori della Kaiser Permanente, un’azienda sanitaria di Oakland, in California, hanno condotto lo studio, che appare sul New England Journal of Medicine.

La ricerca

La ricerca ha coinvolto oltre 36 milioni di letture della pressione sanguigna da 1,3 milioni di persone. I risultati hanno sfidato i risultati precedenti e hanno mostrato l’importanza della pressione arteriosa sistolica e diastolica. “Questa ricerca porta una grande quantità di dati su una domanda di base e fornisce una risposta così chiara”, afferma il dott. Alexander C. Flint, specialista dell’ictus di Kaiser Permanente, autore principale dello studio. L’autore senior dello studio è il dott. Deepak L. Bhatt, direttore esecutivo dei servizi cardiovascolari interventistici presso il Brigham and Women’s Hospital e professore di medicina presso la Harvard Medical School – entrambi a Boston, MA.

Grandi quantità di dati rivelano la risposta

Il dott. Flint spiega che le ricerche precedenti hanno influenzato le linee guida di cardiologia, che si sono concentrate principalmente sulla pressione sistolica per prevedere il rischio di malattie cardiache. Alcuni esperti sostengono addirittura che potrebbe essere possibile ignorare il numero diastolico.

I nuovi risultati

Il nuovo studio è il più grande del suo genere. I risultati hanno confermato che la pressione sistolica ha un effetto maggiore, ma hanno anche dimostrato che sia la pressione sistolica che quella diastolica possono prevedere il rischio di infarto o ictus. I ricercatori hanno analizzato gli effetti dell’ipertensione sistolica e diastolica su una varietà di esiti avversi, come “infarto miocardico, ictus ischemico o ictus emorragico” per oltre 8 anni e hanno scoperto che entrambi i componenti hanno predetto indipendentemente infarto e ictus.

Monitoraggio più intenso

L’American College of Cardiology e le linee guida AHA recentemente aggiornate raccomandano ora di monitorare più da vicino le persone ad aumentato rischio di ipertensione. I risultati del nuovo studio secondo cui sia l’ipertensione sistolica che quella diastolica hanno un effetto sulla soglia inferiore di 130/80 mm Hg supportano questo cambiamento.

Le conclusioni dei ricercatori

I ricercatori hanno concluso che questa analisi, utilizzando una grande quantità di dati longitudinali, ha dimostrato in modo convincente che entrambi sono importanti, e mostra che nelle persone che sono generalmente sane, i numeri di pressione sanguigna più bassa sono migliori.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

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