
Cos’è la sindrome del tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale interessa un canale che si trova nel polso e che consente il passaggio del nervo mediano e dei nove tendini flessori delle dita, collegando l’avambraccio alla mano. Questa condizione è causata dall’aumento della pressione sul nervo o della sua compressione. E’ quanto riporta Humanitas.it.
Sindrome del tunnel carpale: quali sono le cause
Individuare le cause della sindrome del tunnel carpale può essere alquanto complicato. La pressione eccessiva sul nervo può derivare dalla tenosinovite, ossia l’infiammazione della guaina che avvolge i tendini flessori. Questa patologia colpisce particolarmente le donne e può essere propiziata da fattori come lussazioni articolari o fratture, oltre a patologie come malattie della tiroide, artrite reumatoide e diabete. In alcuni casi, la dialisi e la ritenzione idrica nel corso della gravidanza possono contribuire alla comparsa del problema.
Quali sono i sintomi della sindrome del tunnel carpale
I sintomi della sindrome del tunnel carpale si palesano nelle aree innervate dal nervo mediano. Si avverte comunemente un formicolio nelle prime dita della mano, a volte accompagnato da dolore, soprattutto durante la notte. Questa sensazione di formicolio è influenzata dalla distribuzione dei fluidi corporei: durante il giorno, i liquidi tendono a spostarsi verso il basso a causa della gravità, mentre nel corso della notte, riposando in posizione sdraiata, si ridistribuiscono, raggiungendo addirittura gli arti inferiori. Propriamente, la sindrome si manifesta con intorpidimento e formicolio al pollice, all’indice, al medio e all’anulare, escludendo il mignolo. I fastidi possono essere intermittenti, ma in alcuni casi possono diventare persistenti. Nei casi più gravi può manifestarsi anche un deficit motorio, con conseguente debolezza nella mano e nelle dita, a volte tale da compromettere la capacità di afferrare oggetti in modo saldo.
Diagnosi e trattamento
Per enunciare una diagnosi di sindrome del tunnel carpale, possono essere utili vari esami, tra cui test di laboratorio, elettromiografia ed elettroneurografia. Questi ultimi sono essenziali per valutare la velocità di conduzione degli impulsi nervosi e per verificare la salute del nervo mediano. Per quanto concerne il trattamento, nella maggioranza dei casi è necessario intervenire chirurgicamente per via endoscopica, un’operazione che dura circa 5 minuti, con la medicazione che ansrà mantenuta per circa 2 settimane. La mano può compiere movimenti di ogni tipo, subito, rendendo autonomo il paziente. Nelle settimane e mesi successivi si potrebbero avvertire indolenzimenti nella zona della cicatrice. Il formicolio e l’intorpidimento possono scomparire velocemente o gradualmente. Affinché la mano e il polso tornino alla normalità potrebbero volerci dei mesi. Se la compressione del nervo è molto grave e avanzata, i sintomi potrebbero non scomparire completamente dopo l’operazione.
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