Sindrome di De Quervain, la malattia di Serena Bortone: ecco il principale sintomo per riconoscerla
Cos'è la sindrome di De Quervain di cui soffre Serena Bortone: il sintomo principale, la causa, la doppia terapia
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Sindrome di De Quervain, la malattia di Serena Bortone: ecco il principale sintomo per riconoscerla
La conduttrice del programma in onda su Rai 1 alle 14:05, “Oggi è un altro giorno", Serena Bortone, da diversi giorni si sta presentando in televisione con il braccio destro fasciato. Nessuno ha osato chiederne il motivo, ma nella puntata del 12 gennaio 2023, la giornalista ha rivelato a uno degli ospiti della trasmissione il perché di quella fasciatura, conseguenza di un piccolo intervento chirurgico.
La patologia di Serena Bortone
La conduttrice di “Oggi è un altro giorno" ha rivelato durante l'intervista a Gianni Minoli, il motivo per cui ha il braccio destro fasciato. Serena Bortone ha confessato di avere subito una piccola operazione all'arto superiore, in quanto sofferente della Sindrome di De Quervain. Cercando di tranquillizzare i telespettatori, ha affermato di non avere nulla di così grave, e che ci vorrà ancora qualche giorno per disfarsi della fasciatura.
Cos'è la sindrome di De Quervain e il sintomo principale
La sindrome di De Quervain è un'infiammazione che interessa la guaina che ricopre i due tendini collegati al movimento del pollice. Parlando di sintomi, quello principale è un dolore al polso persistente, peggiora il movimento del pollice, e a volte appare un gonfiore del braccio. La causa principale dell'infiammazione è dettata da un movimento ripetitivo del polso, in particolare di una torsione. Quando il dolore è intenso e l'infiammazione è grave, ci si sottopone a delle infiltrazioni anche ravvicinate nel tempo per lenire il dolore e rendere il movimento del polso più agevole, smorzando la tensione dei tendini infiammati.
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Le terapie
Per curare la sindrome di De Quervain, si può ricorrere a un intervento chirurgico, un piccolo taglio alla base del pollice, necessario per aprire la guaina che avvolge i tendini, così da creare più spazio per il loro movimento. La terapia non chirurgica consiste nell'uso di un tutore, tanto riposo, fisioterapia, assunzione di antinfiammmatori. Nel primo caso, i movimenti devono essere ridotti all'essenziale e necessitano 30 giorni di riposo dopo l'intervento.
Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.