
Papillomi e verruche, come contrastarli
Provocano dolore, disagio e non pochi grattacapi. Sono papillomi e verruche, due tra le più diffuse patologie della pelle derivanti da virus esterni. Si tratta di piccoli corpi estranei all’organismo (simili a porri) che si formano sulla pelle, o nei peggiori casi in altri delicati apparati, derivati dal virus del papilloma umano. Le verruche in particolar modo contagiano l’uomo in luoghi molto frequentati e caldo-umidi come docce, palestre e piscine. Ma quali sono i rimedi naturali più diffusi per contrastarli? Vediamoli insieme (si raccomanda comunque la consulenza con il proprio medico di fiducia).
I primi rimedi contro verruche e papillomi
Uno dei rimedi suggeriti dal sito Brightside.me è l’olio di albero di tè: un po’ di questo potente antisettico, passato sopra le verruche, permette di uccidere gran parte dei batteri ed alleviare le verruche. É necessario passare un po’ di olio di albero di tè sulla verruca per 5-6 volte al giorno e lasciar asciugare. In pochi giorni noterete subito dei miglioramenti. Altro prodotto utile alla causa è la tintura di propoli al 50%: bastano due gocce sulla verruca, per due volte al giorno, e coprire il tutto con una benda di cotone per far fruttare le proprietà antibiotiche e antivirali di questo prodotto, che stimola il sistema immunitario. E poi c’è l’olio di ricino, da passare per 2-3 volte al giorno sulla verruca per eliminarla (anche se dopo qualche settimana). L’olio di ricino è ricco di antiossidanti e proprietà antivirali che attaccano il virus del papilloma.
Altri rimedi
Passiamo poi alle sorprese in questione. La prima è l’aceto di mele: occorre inzuppare una benda di cotone in liquido e poggiarla sopra la verruca ogni notte prima di andare a dormire. Dopodiché si rimuove al mattino seguente e in serata si ripete l’operazione, il tutto per almeno una settimana. Gli acidi contenuto nell’aceto di mele contrastano il virus del papilloma umano e abbattono la verruca in poco tempo. Subito dopo c’è l’aglio, di cui vanno schiacciati alcuni spicchi per passare la polpa sopra la verruca per una volta al giorno fino alla sua scomparsa.
Rimedi contro papillomi e verruche
Un’atra sorpresa nell’eliminazione delle verruche è la buccia di banana, i cui enzimi speciali ringiovaniscono la pelle e la rendono più forte. Ci sono due modi per utilizzarla in questo caso: strofinare la buccia sulla verruca per 3-4 minuti o fissarla sulla verruca con una benda per lo stesso limite di tempo. Il tutto una volta al giorno, con risultati garantiti entro qualche settimana. Si passa poi al bicarbonato di sodio, altra sostanza ricca di proprietà antisettiche e anti infiammatorie che servono a contrastare molte infezioni. Contro le verruche basta riempire una bacinella d’acqua e versare all’interno un po’ di bicarbonato di sodio, lasciando la parte del corpo infettata a mollo per un’ora e mezza. Inoltre, una volta finito lasciar asciugare la verruca naturalmente, senza ricorrere all’asciugamani.
Altri rimedi
Le verruche possono essere eliminate anche grazie al succo di fico, liquido ricco di sostanze antivirali e antiossidanti perfette per debellare il virus. Occorre applicare il succo di fico sulla verruca tre volte al giorno, per due settimane, e lasciarlo assorbire dalla pelle. Infine, ultimo ma non ultimo, il nastro adesivo: consigliatissimo dai medici come rimedio non farmacologico, va applicato sopra la verruca e tolto a fine giornata. Perché questo prodotto sarebbe anti verruche? Togliendo ossigeno alla parte infettata si limita “la vita” del virus.
Cos’è il papilloma
Il papilloma è un tumore benigno che può svilupparsi sulla pelle (verruca) o in una mucosa (papillomi) e colpisce specialmente laringe e vescica. È costituito da una proliferazione epiteliale su un supporto connettivo vascolarizzato. I papillomi hanno solitamente delle proiezioni digitiformi e un rivestimento epiteliale, mentre al centro di essi si trovano dei vasellini e un tessuto connettivo che serve a nutrire queste papille. Negli esseri umani i papillomi della vescica possono avere un’evoluzione (cosiddetta “progressione”) da benigna a maligna, pertanto devono essere tenuti strettamente sotto osservazione.
(Fonte Wikipedia)
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