Streptococco mangiacarne, allarme in Giappone per il boom dei casi: i sintomi da non trascurare

Nei casi più gravi, come sta accadendo sostanzialmente in Giappone, questa forma di shock tossico può generare necrosi dei tessuti

Streptococco, allarme lanciato in Giappone (foto Pixabay)
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La situazione è molto critica soprattutto nell'area circostante la città di Tokyo: numerosi casi registrati negli ultimi giorni

L'incremento dei casi di infezioni da streptococco ha indotto le autorità sanitarie giapponesi a diramare un'allerta a livello nazionale. Questo batterio piuttosto insidioso si sta diffondendo rapidamente soprattutto nella zona della capitale, Tokyo, dove i casi sono triplicati nel giro di un anno. Solo nei primi tre mesi, le autorità sanitarie locali hanno registrato ben 474 casi di persone affette da sindrome da shock tossico streptococcico (Ssts), una infezione letale che ha ucciso un terzo dei pazienti infettati. Streptococco carnivoro, Bassetti chiarisce: “Casi anche in Italia. Fondamentale…’. Ecco quali sono i sintomi

L'escalation dei casi in Giappone

Le infezioni orofaringee causate dal batterio dello streptococco in tutto il Paese hanno fatto registrate aumenti fino a quattro volte i casi registrati in media negli anni precedenti in Giappone. Il vero problema è che la scienza non ha saputo individuare con certezza le ragioni della diffusione di questo batterio e quali siano le reali cause che fanno aggravare questa infezione fino a farla diventare mortale. Si stima che tra luglio e dicembre del 2023, 65 persone di età inferiore a 50 anni siano stati colpiti da Ssts, e circa un terzo è deceduto.

I sintomi

La sindrome dello shock tossico streptococcico è una infezione tra le più aggressive in assoluto, causata dallo streptococco di tipo A. Lo streptococco di gruppo A (Gas) è causa di forti tonsilliti, faringiti e scarlattina, ma raramente è mortale a meno che non evolva in sindrome da shock tossico streptococcico. I responsabili dello shock tossicono sono le tossine prodotte dagli streptococchi del gruppo A, che entrano in circolo e colpiscono i tessuti. Questa forma può evolversi in 24-48 ore, e causare sintomi come febbre alta, abbassamento della pressione arteriosa, tachicardia, tachipnea, scompenso di diversi organi e morte.

Le terapie

Nei casi più gravi, come sta accadendo sostanzialmente in Giappone, questa forma di shock tossico può generare necrosi (ecco perchè si chiama “malattia carnivora”). I fattori che possono scatenare questa evoluzione potenzialmente mortale sono l'età (è più frequente negli over 65), le ferite aperte e il diabete. In questi casi il paziente deve essere ricoverato urgentemente in ospedale per essere sottoposto a terapia antibiotica endovena e per ricevere la somministrazione in vena di elettroliti. In casi estremi si ricorre anche alla rimozione chirurgica dei tessuti infetti.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.